E’ la Soprintendente capitolina Eleonora Ronchetti a fare luce sull’accaduto raccontando che «negli anni 1998-99 gli scavi vennero reinterrati per motivi di sicurezza pubblica, era l’epoca di Ocalan e la comunità curda dormiva lungo l’area archeologica; dunque, fu deciso di reinterrarli per rendere sicuri gli scavi e la vita stessa delle persone».