Rovazzi, al contrario, non cede ai ricordi. Elogia piuttosto il Sanremo di Baglioni, capace “di creare un grande hype anche sul web”.
“Ho avuto modo di vedere questi ragazzi – aggiunge poi Fabio – e ogni giovane ha una sua personalità e un suo mondo. Non avremo 24 giovani che cantano la stessa cosa, ma ognuno porterà qualcosa di diverso. Alcuni pezzi hanno potenziale discografico, il livello è molto alto anche perché non canto io (ride, ndr). Sono onorato di presentarli perché meritano e qualsiasi cosa succeda è una vetrina utile per loro”.