All’interno della suggestiva spaccatura, sorgono edifici abbandonati che un tempo ricoprivano funzioni fondamentali per i paesini. Nel 1600, infatti, Onofrio Correale fece costruire un porto allo sbocco della valle e un mulino sul fondo, che utilizzava l’acqua dei torrenti per la macinazione del grano, da vendere ai sorrentini.
In seguito vennero edificate anche una segheria per trattare il legname, in particolare legno di ciliegio, noce e ulivo, utilizzato dagli artigiani locali per realizzare manufatti originali, e un lavatoio a disposizione di tutti.