“Ogni volta che partiamo con l’idea di fare un disco – spiega Boosta – verosimilmente si disegna nella testa di ognuno di noi in maniera sempre diversa. Ci rendiamo conto che è una guida collettiva e problematica. Una delle cose che ci rende più felici è il fatto che dopo 22 anni abbiamo acquistato una consapevolezza interiore del fatto che balliamo sempre insieme. Arrivavamo veramente da percorsi diversi. Quando abbiamo fatto la presentazione di Bottiglie Rotte e abbiamo fatto le prove, non suonavamo insieme da tre anni. E abbiamo capito che non era cambiato proprio nulla”.