Le nostre interviste ai finalisti di MasterChef 8. Alessandro, Gilberto, Gloria e Valeria – la vincitrice – ci raccontano la loro avventura.
Valeria Raciti è l’ottavo MasterChef d’Italia: “Il mio futuro? Con le mani in pasta”
È la catanese Valeria Raciti l’ottava MasterChef italiana. La trentunenne segretaria ha, infatti, avuto la meglio sui colleghi di finalissima Gilberto Neirotti e Gloria Clama convincendo definitivamente i quattro giudici Barbieri, Bastianich, Cannavacciuolo e Locatelli. Si chiude così l’edizione 2019 di MasterChef Italia che regala alla vincitrice 100mila euro in gettoni d’oro e la pubblicazione di un libro di ricette con Baldini&Castoldi.
“Sono super felice e gratissima per la possibilità che mi è stata data e sono soprattutto grata a me stessa per essere arrivata fino alle fine”. Così esordisce la neovincitrice che si racconta a poche ore dalla messa in onda della puntata conclusiva.
Valeria ha poi ammesso: “MasterChef è stato per me un infinito giro di giostra. La cucina sarà nella mia vita ma devo ancora capire a cosa posso aspirare. Di sicuro mi vedo assolutamente con le mani in pasta! Spero di riuscire ad avviare qualcosa di mio o di inserirmi in una realtà che appartenga alla mia zona”.
Entusiasmo alle stelle e piedi ben piantati a terra sono le doti della Raciti che confessa anche la gioia di poter pubblicare un libro di ricette tutto suo: “Questo libro è un sogno che avevo fin da bambina e mi rappresenta a pieno”.
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Soddisfatti (o quasi) anche i colleghi della finale, Gloria e Gilberto. Per la friulana, l’esperienza nel talent culinario è stato un viaggio personale prima ancora che gastronomico: “Non ci sono il libro o il premio in denaro ma questa, per me, è una vittoria ugualmente – riconosce la Clama – Procedo un passo alla volta”.
Incassata la delusione, anche Gilberto guarda avanti: “Rode un sacco essere lì lì per vincere e perdere! Ma in fondo è uno solo che deve arrivare primo in una gara, quindi va bene cosi. Adesso voglio viaggiare, studiare, fare le mie esperienze per costruirmi un bagaglio sul mondo della cucina che è talmente vasto da meritare di essere approfondito per bene”.
E, come ha mostrato anche durante MasterChef, Neirotti non manca di ambizione ma nemmeno di buona volontà: “Ho studiato un sacco prima di partecipare ma credo sia niente in confronto a un professionista. Ora ho capito quello che sì può portare nel piatto e so che oggi non sarei ancora in grado di farlo ai livelli di uno chef da tre stelle Michelin”.
Ai piedi del podio è rimasto, infine, il lodigiano Alessandro Bigatti uscito senza medaglie con l’eliminazione in semifinale. “Sono arrivato a un livello altissimo e inaspettato, quindi sono molto soddisfatto anche perché ho fatto vedere quello che sono. Per il futuro, considerata la mia attitudine, mi vedo più come Bastianich, diviso tra la cucina e la sala, non direttamente ai fornelli”.
Articolo e interviste di Paola Maria Farina