Beppe Vessicchio: “I giovani sono la nostra speranza per una società migliore. Sanremo? Se ci sarò bene, se no bene uguale”
Dal 15 dicembre, tutti i giorni su DeAKids (canale 601 di Sky) alle ore 17.45, andrà in onda Monstershop, serie televisiva sketch comedy nata dal successo de L’Officina dei Mostri.
Non uno spin-off, ma un format che – in un certo senso – ne ricalca il concept, raccontando le avventure che accadono in questo negozio aperto solo di notte e ‘gestito’ da un malvagio Direttore. Nel cast Matteo Cremona e Marco Falatti (già protagonisti de L’Officina dei Mostri) e Celeste e Placido Gugliandolo de I Moderni. Guest star Beppe Vessicchio, al debutto come attore in una sitcom per ragazzi. Il Maestro ha curato anche la sigla di apertura del programma insieme ai ragazzi del Coro dell’Antoniano.
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“Devo dire che mi arricchisco sempre quando incontro i giovani. – racconta Vessicchio ai nostri microfoni – Ho iniziato diversi anni fa con Amici, ma lì erano giovani cresciutelli. Da quando lavoro con l’Antoniano e in altri programmi con limiti d’età diversi, ho scoperto un mondo che probabilmente ho perso da padre, perché preso molto da ciò che dovevo ancora costruire, e che ho recuperato come nonno. Un mondo che secondo me è estremamente istruttivo. Dovremmo guardare con maggiore attenzione i germogli, le piante piccole che crescono, perché ci ricordano da dove siamo partiti e sono anche la nostra speranza di vita migliore. Il loro atteggiamento si costruisce in questa fase. Se i ragazzi trovano l’ambiente corretto e importante in cui poter svolgere i primi passi, possiamo sperare in una società migliore”.
“La musica è importantissima per i giovani, è un linguaggio universale. – aggiunge ancora – Possiamo colloquiare con la musica con tutte le persone del mondo, i musicisti si intendono anche senza conoscersi. Perché è un messaggio che porta con sé grandi valori. La musica, a parte estremi casi in cui è funzionale ad un riscatto o ad una manifestazione di disapprovazione, è in genere un’occasione di unione. Si vede anche nei casi in cui vuole essere testimone di una rivolta contro pensieri comuni, perché raccoglie persone e consensi, diventando una forma di comunione. La musica è molto più di ciò che noi pensiamo e lo dico con sorpresa. Probabilmente è un mondo ancora tutto da esplorare e sarebbe bello farlo con un elemento diffusivo come una televisione dedicata”.
Sull’esperienza in Monstershop, Vessicchio ammette invece di essersi “trovato benissimo”. “Tutto è stato semplice e piacevole. – conferma – Per il futuro però non mi faccio programmi, vivo giorno per giorno. Ho trovato un ambiente che soddisfa una serie di criteri che penso siano necessari per fare creazioni. Non mi dispiacerebbe collaborare su altri eventi”.
Infine, un commento su Sanremo 2019.
“Non sappiamo niente. – chiosa il Maestro – Finché non sono dichiarati i Big che partecipano, non sappiamo che di noi è indiziato di calcare il palcoscenico. Non faccio nessuna previsione. Se ci sarò bene, se non ci sarò bene uguale”.