Il Pianeta Pillola – primissimo fumetto pubblicato da Francesca Presentini, in arte Fraffrog – trova una nuova vita nel 2024. La ri-edizione (targata Gigaciao) contiene la storia rivista e aggiornata del Pianeta Pillola, il corpo celeste più misterioso del Sistema Solare. L’universo del Pianeta Pillola è nato dalla penna di Fraffrog nel 2013, nell’ambito di un progetto scolastico che le è valso la prestigiosa nomination come Best Comic agli Art Books Wanted International. Fraffrog incontrerà tutti i fan in speciali meet and greet presso alcune librerie e fumetterie selezionate, oltre alle principali fiere come Lucca Comics & Games e Milan Games Week & Cartoomics. Ci siamo fatti raccontare questa ri-edizione proprio da Fraffrog.
Il Pianeta Pillola è un’edizione rivista e aggiornata della tua primissima pubblicazione. La prima domanda d’obbligo è cosa ti ha spinto a rimetterci le mani e a ripubblicarlo?
«Essendo un’opera prima, Il Pianeta Pillola è un fumetto a cui sono davvero molto legata. A distanza di tanti anni mi piaceva l’idea di festeggiare il decimo anniversario con un’edizione che finalmente rendesse giustizia ai colori, al formato e alle idee che avevo inserito nel libro. È stata una sorta di omaggio al progetto, che ha significato tanto per me, e che meritava un restyling per celebrare al meglio il percorso fatto fino ad oggi».
Che effetto ti ha fatto rilavorare a questa tua primissima storia? Ti sei trovata artisticamente e umanamente cambiata?
«Rilavorare su Il Pianeta Pillola è stato interessante, perché, sì, molte battute sono state riviste. Alcune non si adeguavano più alla sensibilità odierna, quindi le ho aggiornate per renderle più in linea con la mia comicità attuale e il contesto in cui ci troviamo oggi. Riguardo al resto della storia, devo ammettere che è stato un po’ strano: rileggendola a volte mi sembrava quasi di non averla scritta io. Mi sono sorpresa di quanto, in certi punti, fosse acuta e divertente, quasi come se stessi guardando il lavoro di qualcun altro. Quindi, una piccola pacca sulla spalla alla me del passato ci sta!».
In questa edizione troviamo la rivelazione del finale originale della storia: come mai hai deciso di inserirlo? Sembra una sorta di chiusura del cerchio…
«Avendo più spazio a disposizione in questa nuova edizione, mi è sembrata una buona occasione per fare una piccola digressione su come il progetto fosse nato in origine. È anche un modo per mostrare come un’idea, apparentemente piccola e senza grandi pretese, possa trasformarsi in qualcosa di più se si crede davvero nel proprio lavoro. In un certo senso, svelare il finale originale chiude un cerchio e offre uno sguardo su quanto possa evolvere un progetto se ci si crede abbastanza».
Facendo un salto indietro nel tempo, so che Il Pianeta Pillola nasce per un progetto scolastico. Ma cosa ti spinse allora verso l’astronomia e i pianeti?
«Lo spazio mi ha sempre affascinata proprio perché è sconfinato e pieno di misteri, un luogo del quale sappiamo ancora relativamente poco. Ed è proprio questo il bello: dove ci sono tanti spazi vuoti, la fantasia può correre libera e riempirli come preferisce. È per questo che, nel trovare un’ambientazione per il progetto, l’universo mi è sembrato il terreno perfetto».
Un tratto caratteristico di questa storia è l’interazione costante con il lettore: quanto è complicato disegnare un racconto con questi presupposti e quanto ti ha aiutato, in questo, il web, YouTube e la community?
«Non è stato affatto complicato, anzi, è stato un approccio del tutto naturale e spontaneo. Questo fumetto è nato in una fase primordiale del mio percorso, quando il mio principale mezzo di espressione e comunicazione era YouTube. Mi è stato spesso detto che Il Pianeta Pillola sembra quasi un video messo in un libro, e questo è esattamente quello che ho cercato di fare: tradurre quel linguaggio e quell’interazione con il pubblico in un formato diverso».
Appendici e aggiunte a parte, cosa in questa riedizione hai voluto assolutamente aggiornare e perché?
«In questa riedizione, una delle cose che ho voluto assolutamente aggiornare è stata la backstory del Sole. Aggiungere più profondità e spessore al personaggio lo rende ancora più comico e interessante, secondo me. Poi come dicevo ho rivisto alcune battute, perché volevo che fossero più in linea con i tempi odierni. In ultimo ho voluto dare più spazio al tema delle fake news, che era già stato toccato nella versione originale. Ora ho potuto svilupparlo meglio, perché credo sia un argomento sempre più rilevante».
Tra tutti i pianeti con strane forme che potevi inventare, come mai è nato proprio il pianeta Pillola?
«Il mio collega Richard HTT mi suggerì durante una telefonata, probabilmente in modo scherzoso, di parlare del Pianeta Pillola. Io presi quel commento molto sul serio e così è iniziata l’avventura che ci ha condotti fino a qui».
Foto fornite da Gigaciao