Brand ambassador di iroha, l’attrice e designer giapponese Kiko Mizuhara ci parla di sex toys, sessualità in Giappone e piacere personale.

In Giappone – tra le giovani donne – sta emergendo una rivoluzione sessuale che premia il benessere personale, scardinando tabù fin troppo radicati. Lo sa bene il brand iroha, che incoraggia le donne a vivere il proprio piacere senza vergogna ma con discrezione. Un valore centrale nella cultura giapponese.

Recentemente il brand ha lanciato il nuovo sex toy di coppia iroha SVR+ (uscito in occasione di San Valentino), che unisce design elegante alla capacità di migliorare l’intimità in coppia. Ma quanto può essere complicato in Giappone promuovere la sessualità femminile a dispetto dei tabù? Ne abbiamo parlato con Kiko Mizuhara, ambasciatrice globale di iroha.

Intervista a Kiko Mizuhara, ambassador di iroha

Quando e come è iniziata la tua collaborazione con iroha e cosa ti ha motivata ad accettare?
«Sono diventata brand ambassador di iroha nel 2023, in occasione delle celebrazioni per il loro decimo anniversario. Ero loro fan da tanto tempo, da quando ho comprato per la prima volta un prodotto iroha in saldo nel 2013. Già allora, mi lasciò a bocca aperta. Ne parlai anche con gli amici perché ero stupefatta: non era mai esistito niente di simile. Prima di iroha, andavo nei sexy shop per trovare qualcosa per me stessa. Pensavo però sempre Non voglio questo, ma non ho altra scelta. Era tutto troppo complicato, troppo grande o semplicemente qualcosa che non avrei voluto tenere in casa. Mi sentivo a disagio ad averli in camera, forse persino colpevole.

La prima volta che ho visto un prodotto iroha, tuttavia, ho pensato Questo è ciò di cui le donne hanno bisogno. Ho notato subito le differenze: il design, i colori, il packaging. Era realmente fatto per le donne, dalle donne. E anche senza che nessuno me l’avesse spiegato, potevo capirlo semplicemente guardando il prodotto. Ora, grazie ad aziende come iroha e grazie alle tante donne che hanno parlato di questi temi per anni, le donne possono godersi questi oggetti con meno sensi di colpa. E credo che parlandone, possiamo scoprire nuove cose su noi stesse. Ora sono un ambassador per iroha e voglio condividere le mie esperienze, nella speranza che le persone possano rivedersi, imparare e sentirsi incoraggiate».

iroha mai RURI nasce proprio dalla collaborazione tra te e iroha. Puoi dirci qualcosa del suo design, ispirato alla natura e al mare?
«Quando mi hanno chiesto di collaborare a iroha mai, ho scoperto che il prodotto è ispirato agli uccelli marini e che crea vibrazioni generate dal suono. Il mio primo pensiero è andato alle canzoni di corteggiamento delle balene. Mi è capitato di nuotare con le balene nell’oceano. All’epoca, sentii i maschi delle balene chiamare le femmine. Quando i maschi sono nel periodo del corteggiamento, cantano una canzone d’amore. Mi ha ricordato quella vibrazione. Non riesco a dimenticare i suoni profondi e gentili che ho sentito attraverso la vibrazione dell’acqua. Risuonarono dentro di me. Ho pensato È questa la strada, e l’ho proposta come uno schema di vibrazioni per il nuovo iroha mai RURI».

Hai detto che vorresti ispirare più donne a provare piacere per se stesse. Pensi che noi donne abbiamo ancora tanta strada da fare nel sentirci libere di esplorare il nostro corpo?
«Ho parlato con alcuni miei amici più giovani, di 20 anni, e mi hanno detto che non hanno mai realmente esplorato il proprio corpo. Nemmeno io ho ricevuto un’educazione su queste cose. Abbiamo dovuto impararle da soli, per lo più su internet. Se ne parla poco a scuola, in pubblico o nella tv giapponese. Quindi le persone tendono ad andare su internet e ad informarsi da soli, ma non ne parlano realmente. Ora, in quanto ambassador di iroha, vedo più discussioni sul tema. Su YouTube e su altre piattaforme, si parla di corpi femminili e di sesso. Se continuiamo a parlarne, la prossima generazione potrebbe sentirsi più a suo agio a parlare del proprio corpo».

Quanto è importante per te essere in prima linea nel trasmettere questo messaggio di empowerment alle donne?
«Voglio creare un’atmosfera, un ambiente, in cui parlare apertamente e positivamente di temi importanti legati alla sessualità e ai nostri corpi. Non credo che sia necessario parlare di ogni dettaglio, ma penso che sia importante avere la libertà di parlarne quando ce n’è bisogno. Alla fine, riguarda noi, le nostre relazioni e i nostri sentimenti. Fanno parte della vita. Siamo nati nei nostri corpi. Quindi è importante conoscerli e accettarli. È importante anche sapere cosa succede all’interno: è una comprensione che aiuta ad abbracciare la sessualità».

In Italia i sex toys sono ancora un tabù. Quanto è importante scardinarlo, non solo per le donne, ma per chiunque?
«Credo realmente che i sex toys possano aiutare chiunque, uomini e donne, a sentirsi meno a disagio con se stessi. Credevo che, durante il sesso, ci fossero cose che un partner doveva fare in un determinato modo. Nella mia testa, loro dovevano fare alcune cose e io altre. I sex toys a volte ti aiutano a risparmiare energie (ride, ndr). Credo sia un beneficio.

Inoltre, ci sono cose che magari vuoi esplorare ma non sai come fare. Per esempio, durante il sesso, tutto riguarda fisicamente il corpo. A volte, un partner finisce prima dell’altro: in quei casi, un toy può essere utile. È bello averlo lì come opzione. Onestamente, però, non credo che l’orgasmo sia necessariamente l’obiettivo finale nel sesso: per me è più la connessione emotiva e il tocco fisico. Però i sex toys ti aiutano a stare bene insieme. Prendetevi il vostro tempo, esplorate senza fretta e non sentitevi sotto pressione. Anche se pensate che qualcosa non fa per voi, provarlo potrebbe aiutarvi a confermare ciò che vi piace e ciò che non vi piace. Take it easy, un passo alla volta».

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