Tra gli ospiti del Sant’Agata Film Festival c’è stato Neri Marcorè, artista poliedrico e amatissimo dal pubblico italiano. Il Festival che ha animato lo splendido borgo pugliese di Sant’Agata di Puglia (FG) dal 25 al 29 settembre è dedicato al Maestro Ettore Scola che, proprio nei vicoli, nelle piazzette e nel Castello del paese ha passato gli anni della sua adolescenza. Diretto dal regista Francesco Colangelo e il produttore Giampietro Preziosa, il Sant’Agata Film Festival ha celebrato la magia della settima arte con proiezioni, incontri, masterclass.
Attore, doppiatore, conduttore e cantante, Neri Marcorè ha saputo conquistare il grande schermo e il piccolo con la sua versatilità e il suo talento. Lo abbiamo incontrato e ci ha raccontato un nuovo capitolo della sua carriera, quello dietro la macchina da presa, parlandoci della sua esperienza come regista nel film Zamora. Un progetto che ha segnato una tappa importante nel suo percorso artistico e che ci offre una nuova prospettiva sulla sua creatività.
«Per essere registi bisogna avere una certa dose di intraprendenza, di incoscienza. – Racconta l’attore ai nostri microfoni – È un lavoro davvero molto affascinante e stimolante. Però bisogna essere coscienti del fatto che decine di persone, la troupe il cast, in qualche modo dipende da te, da quello che deciderai. Perché l’ultima parola è la tua. Ovviamente questa è una responsabilità che bisogna prendersi; come il portiere si prende la responsabilità di difendere la porta di un’intera squadra ed è paradossalmente il ruolo che rappresenta la solitudine in un gioco di equipe. Quindi ci sono delle attinenze delle assonanze, degli accostamenti che si possono fare tra questi due mestieri»
Ma non solo. Abbiamo chiesto a Neri Marcorè quale film consiglia a chi desidera avvicinarsi all’opera del regista romano. Un consiglio prezioso per scoprire l’eredità di un autore che ha saputo raccontare l’Italia con profondità, ironia e grande sensibilità.
Foto: Kikapress