‘Pare Parecchio Parigi’ e la «consapevolezza di coltivare i rapporti»

È nelle sale dal 18 gennaio Pare Parecchio Parigi di Leonardo Pieraccioni, prodotto da Levante con Rai Cinema. Pieraccioni, che firma il soggetto con Filippo Bologna e la sceneggiatura con Alessandro Riccio, è regista e interprete di questa commedia familiare, liberamente ispirata ad una storia vera, che vede nel cast anche Chiara Francini, Giulia Bevilacqua e Nino Frassica

La pellicola racconta la storia di tre fratelli (Leonardo Pieraccioni, Chiara Francini, Giulia Bevilacqua) che decidono di esaudire il desiderio del padre malato (Nino Frassica) di non aver fatto un viaggio a Parigi con i figli. I tre fratelli, che non si parlano da cinque anni, fingeranno di partire con lui da Firenze a bordo di un camper, che non uscirà mai dai confini di un maneggio di cavalli. Quel viaggio, messo in scena perché ai figli è stato proibito di allontanare il padre dalla struttura ospedaliera che glielo ha affidato, diventerà una paradossale, avventurosa e irresistibile occasione per tentare di far riavvicinare i fratelli e cercare di riconciliarsi con il loro papà.

«Da questo film – dice Leonardo Pieraccioni – ho portato via una carezza, quella che mi ha fatto la mia figliola quando ha visto il film. Mentre si lavava i denti, mi ha detto Hai fatto un bel film. Sono abituato alle persone che mi raccontano i miei film dicendo che li ha fatti ridere. Porterò con me quindi tutte le volte che qualcuno mi dirà Mi è piaciuto il rapporto tra i fratelli e il babbo». Anche Chiara Francini sembra aver imparato qualcosa da questa pellicola, come la «consapevolezza di provar a far scricchiolare meno i rapporti»: «Mia mamma – spiega – è passivo-aggressiva. Mi dice sempre cose come Te ne pentirai. Al di là della simpatia, anche crescendo viene la consapevolezza di voler agguantare qualcosa che riscaldi. Prima che tutto finisca».

Sempre serafico, invece, Nino Frassica: «Il mio personaggio è egoista. – dice – Ho cercato di capire se anche io lo sono e mi sono ripromesso di diventare meno egoista. È una piccola morale da catechismo. Alla fine ho concluso che rimango egoista come sono».

Pare Parecchio Parigi: il viaggio memorabile di Nino Frassica, Chiara Francini e Leonardo Pieraccioni

C’è un viaggio che i protagonisti del film ricordano come esperienza di felicità con la propria famiglia? «Ricordo un campeggio sotto Grosseto, è stato uno dei viaggi più belli. – risponde Pieraccioni – Avevo 12 anni e vedevo la spensieratezza dei miei in maniera totale. E poi le vacanze in campagna vicino Firenze… Erano momenti magici, dovuti a quell’età in cui, se sei felice, sei felice in modo scellerato. La felicità dei 12enni non potrà mai essere vicina alla felicità dei 40enni». «I miei hanno sempre avuto un mutuo da pagare. – risponde la Francini – Quindi ricordo i viaggi verso Roma per andare dai nonni. Ricordo la partenza con gli stornelli romaneschi, arrivavamo in questa casa e andavamo ai cancelli. Sentivo il profumo dolciastro del mare e si stava tutti insieme. Era veramente villeggiatura».

«Io vivevo in periferia e non ho fatto viaggi con la mia famiglia. – chiosa Nino Frassica – Mio padre aveva la vespa. Alle feste di Natale andavamo da una mia zia, io prendevo l’autobus e scendevo a una fermata. Loro andavano con la Vespa. Ricordo quel viaggio in autobus, il numero 9».

Foto di Leonardo Baldini