Ornella Muti, icona del cinema italiano e internazionale, è stata l’ospite d’onore della seconda serata del Procida Film Festival, manifestazione fondata da Fabrizio Borgogna, che quest’anno è giunta alla sua dodicesima edizione. Con una carriera che abbraccia oltre quattro decenni e una filmografia ricca di ruoli indimenticabili, l’attrice ha saputo conquistare il pubblico con la sua ironia, la sua intelligenza e la sua bellezza senza tempo.
Numerosi i premi vinti dalla Muti nel corso della sua carriera, così come le collaborazioni con registi italiani ed internazionali. Dal suo esordio diretta da Damiano Damiani ne La moglie più bella, ai film con Monicelli, Scola, Staino e Woody Allen solo per citarne alcuni. Un percorso in cui, come racconta l’attrice intervistata sul palco del Cinema Procida Hall da Beppe Convertini, ci sono stati anche degli errori ma che le sono serviti per crescere e imparare.
«Siccome tornare indietro non si può, non voglio rompermi la testa pensando a cosa non rifarei. – racconta Ornella Muti – Perché quello che ho fatto e gli errori che ho fatto, e di cui mi posso pentire, sono serviti. Gli errori servono proprio per questo, no? A capire quello che non devi fare. È come quando cadi, cadi e ti rialzi, non rimani a terra perché sei caduto. Piuttosto da lì cerchi di ricostruire. Gli errori sono importanti. Non devono essere fatti con cattiveria e bisogna cercare di rispettare gli altri. Non lo so se ci sono riuscita sempre però».
Un incontro intimo e familiare quello che la diva regala al pubblico del Procida Film Festival, durante il quale ricorda alcuni grandi attori con cui ha lavorato come Ugo Tognazzi («Uomo generoso, fantasioso e divertente») e Massimo Troisi («Un uomo dolcissimo»). Il desiderio e la volontà di crearsi una famiglia la portava però a non soffermarsi più del necessario sul set. «Ho sempre lavorato tanto – dice – e una volta finita la giornata correvo a casa dai miei figli».
Il tempo scorre veloce e piacevole e Beppe Convertini le chiede quale sia il suo rapporto con il tempo e come si veda tra 10 anni.
«Ma che ti devo dire? – risponde – Io mi vedo come sono da sempre. Non mi vedo cambiata. Se non ti specchi in realtà ti pensi come sempre. Io non sono una che si specchia, perché preferisco sentirmi che vedermi. Mettiamola così: io sono una perfezionista, per cui se guardo c’è sempre qualcosa che non va perché l’età va avanti. Come invecchierà? E che ne so! È felice di invecchiare? No, ma non credo che lo sia nessuno indipendentemente dalla bellezza. Chi è che vuole vedere la decadenza fisica?!».
Ironica, divertente e intelligente, Ornella Muti non si tira indietro davanti alle sfide e soprattutto non ha paura di esporsi per combattere le battaglie a cui tiene.
«Combatto le cause che penso servano a questo mondo – dice – a noi, ai nostri figli, ai nostri nipoti, al futuro. Perché? C’è poca accortezza ormai per tutto quello che è la nostra salute, il nostro benessere mentale e fisico. In un mondo dove tutti ormai mangiano, bevono qualsiasi cosa senza guardare a quello che ti può accadere, la salute per me è importante. Ci dobbiamo aiutare ad avere una maggiore consapevolezza».
L’idea che la Terra possa diventare come quella descritta nel film della Disney/Pixar Wall-E (in cui non è più possibile viverci poiché oramai sommersa dai rifiuti), le mette paura.
«Ho dei figli, dei nipoti e vorrei lasciare loro almeno un’idea, un concetto di un mondo consapevole – spiega Ornella Muti – Noi siamo di passaggio e qualsiasi cosa possa accadere, la terra rimane e si riprodurrà. Siamo noi che non abbiamo capito questo concetto».
Foto: Procida Film Festival