Dal 23 febbraio è nelle sale cinematografiche Romantiche di Pilar Fogliati, film che segna il debutto alla regia della giovane attrice. Un esordio straordinario, che dimostra la grande sensibilità e gusto dell’attrice romana che porta sullo schermo quattro donne diverse tra loro ma accomunate da sogni, fragilità e la voglia di farsi strada nel mondo.
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Il desiderio di passare dietro la macchina da presa per Pilar è nato dall’esigenza di uscire dalla superficialità che si portano dietro le imitazioni, che giocano su uno stereotipo un cliché, come ha raccontato durante la nostra intervista.
“Avevo la curiosità e la sfida di umanizzare questi personaggi, di andare in profondità. Così insieme a Giovanni Veronesi abbiamo provato a utilizzare il mezzo del cinema per scrivere insieme queste quattro donne e poi mi sono messa dietro la macchina da presa cercando di raccontarle a tutto tondo a 360°. Questo è un film che mi ha quindi coinvolta in tutti i sensi e mi ha permesso semplicemente di raccontare le quattro protagoniste, cercando di farlo nel modo migliore possibile”
Pilar Fogliati – regista e attrice
Se seguite il profilo Instagram di Pilar Fogliati avrete avuto modo già di conoscere Eugenia, Tazia, Uvetta e Michela.
“Purtroppo tutte e quattro vanno fanno parte di me! Ci provo a dire di no, ma in realtà tutte e quattro fanno parte di me. Di alcune ruberei qualcosa volentieri, mi sarebbero utili a volte. Una volta mi ricordo che dovevo parcheggiare e avevo difficoltà. Avevo preso da poco la patente e mi vergognavo a chiedere aiuto ad un perfetto sconosciuto, così ho preso in prestito Michela e ho fatto ‘scusami senti non è che mi. parcheggi… no perché cioè non lo so fare’ E non so perché ma farlo così mi ha dato il coraggio di chiedere una roba allucinante ad un estraneo. Ho pensato che alla peggio avrebbe detto ‘vabeh è una svampita me lo ha chiesto è divertente lo faccio’. A volte per avere un po’ più di coraggio nel fare delle cose che non so perché non mi concedo, attingo un po’ a questi caratteri femminili un po’ eccessivi.”
Pilar Fogliati – regista e attrice
Le Romantiche di Pilar Fogliati
Michela Trezza è una ragazza di periferia, vive a Guidonia (che ama moltissimo) e sta per sposarsi. Poi c’è Uvetta Budini di Raso, aristocratica perennemente una bella addormentata che si ritrova a confrontarsi con il mondo del lavoro. Tazia De Tiberis è opposta a Uvetta. È una parolina che vuole avere tutto sotto controllo: dalle risposto alle domande, ai desideri del fidanzato. Infine Eugenia Praticò palermitana che si è trasferita a Roma per inseguire il successo: quello come sceneggiatrice.
Quest’ultima crede così tanto in quello che fa, da buttare il cuore oltre l’ostacolo e ‘stalkerare’ personaggi famosi per fargli leggere il suo lavoro. Un gesto fatto anche da un giovane Giovanni Veronesi, come confessa nella nostra intervista.
“Si, io sono stato uno stalker di Pupi Avanti. Sono andato a casa sua alle una e mezzo di una domenica. Gli ho suonato il campanello facendo finta di essere un suonatore di clarinetto, perché lui aveva una collezione di clarinetti non indifferente e io un pochino lo suonavo.. male a dire la verità, erano veramente un pessimo clarinettista. Stavano andando a pranzo, ho sentito il profumo dei tortellini, perché c’era ancora la mamma che faceva i tortellini, quindi l’ho tolto proprio da tavola e lui è stato generosissimo. Mi ha sgamato quasi subito mi ha detto ‘Dimmi la verità tu vuoi fare il cinema, quale clarinetto’ e io ho detto sì. E poi mi ha chiamato a fare l’attore in un suo film l’anno dopo e ho fatto Gita scolastica (un suo film degli anni 80) dove facevo uno dei protagonisti quindi diciamo che stalkerare i registi paga!”
Giovanni Veronesi – sceneggiatore
Romantiche di Pilar Fogliati vi aspetta al cinema, ed è un film che vi consigliamo di vedere. E mentre decidete sul da farsi, vi lasciamo alla nostra intervista con Pilar e Giovanni Veronesi.
Crediti foto@Ufficio stampa The Rumors