Quando si parla della città di Carrara, si pensa subito al suo marmo, famoso in tutto il mondo e sinonimo di arte e di lusso, chiamato anche “oro bianco” per la sua bellezza e la sua preziosità: le opere d’arte più conosciute nel mondo, dalle sculture di Canova a quelle di Michelangelo ma ne potremmo nominare altre centinaia, sono state realizzate in questo materiale eterno, che ancora oggi è fulcro della città e della sua vocazione artistica.
La città di Carrara infatti, posta ai piedi delle Alpi Apuane nella parte più settentrionale della Toscana, a confine con la Liguria, è stata più volte sede di Biennali di Scultura ed ospita il Centro Arti Plastiche, dove sono appunto esposte le opere acquisite dalle Biennali internazionali; ma anche il Museo del Marmo e una prestigiosa Accademia di Belle Arti, con la scuola di scultura che ospita al suo interno un’importante gipsoteca con calchi e bozzetti originali di età neoclassica, fra i quali alcuni del Canova.
Una città quindi che non ha mai rinnegato il suo profondo legame con le arti figurative, da poco eletta Città Creativa UNESCO e con un incredibile primato: fra i suoi residenti, il 30% è costituito da artisti provenienti da tutto il mondo. Fra il 9 e l’11 giugno Carrara rinnova questa sua profonda vocazione inaugurando Carrara Studi Aperti, un percorso artistico e turistico fra 50 atelier, laboratori e spazi espositivi aperti, alla scoperta di oltre 100 artisti e artiste, grazie anche a 20 eventi collaterali che permetteranno un’immersione in quei luoghi d’arte caratteristici del tessuto urbano della città, di solito chiusi al pubblico.
Attraverso i suoi atelier e i suoi artisti, Carrara Studi Aperti è un viaggio in 2000 anni di arte, artigianato e storia, con percorsi che si snodano tra gli atelier dal centro alla periferia, dal mare alle montagne, per raccontare tradizioni e nuovi linguaggi, spaziando tra design e forme, dimostrazioni di pratiche antiche e nuove tecnologie, fino alle ultime frontiere della lavorazione dei materiali.
Dieci sono i percorsi a disposizione, indicati da una mappa digitale e cartacea riportanti non solo i luoghi, ma anche il genere artistico operato nell’atelier. Dalla serigrafia all’illustrazione, dalla scultura alla ceramica, passando per la lavorazione del ferro, infatti, Carrara non è solo Mecca dei marmisti, ma anche di artisti a 360°. Questo rende Carrara Studi Aperti una festa inclusiva dell’arte, a cui partecipano artisti residenti, ma anche provenienti da fuori, accolti dalle tante residenze ed esercizi a loro dedicati.
Carrara Studi Aperti, la storia
Carrara Studi Aperti nasce nel 2013 per dare voce agli artisti presenti a Carrara, una comunità di che già 11 anni fa contava più di 200 studi e più di 400 fra scultori, pittori, artigiani, designer, fotografi, ceramisti, mosaicisti e creativi di fama nazionale e internazionale. Da allora, Carrara Studi Aperti è entrata sempre più a far parte della coscienza del territorio, divenendo appuntamento da non perdere per tutti gli amanti del bello, con la sua capacità di condurre i visitatori nell’intimità dell’atto creativo, come testimoni di un momento “segreto”.
Carrara Studi Aperti, promossa da APS Oltre e Carrara Città Creativa Unesco è, infatti, prima di tutto la storia e le storie dei suoi artisti.
È la storia di Corrado Marchese, scultore puro, o Oliviero Bertolaso, con il suo studio tra le cave con vista mare, dove scolpisce a mano opere classiche e produce vino, o Boutros Romhein. Arrivato qui negli anni Ottanta, Boutros ha creato il suo laboratorio e la sua scuola vicino alle cave, ridando vita a un borgo abbandonato e prima disabitato, oggi meta per giovani e artisti. È la storia dei giovani che hanno dato vita al laboratorio Badrock, una ex scuola prima in disuso e oggi restituita al territorio; è la storia dell’artista cinese che trasforma la lana in un’esperienza sensoriale; è la storia del Ponte di Ferro, cuore pulsante di Carrara Studi Aperti, quella di La Luce Rossa, che con le sue serigrafie accoglie artisti da tutto il mondo, del Circa e della sua nuova sala per musicisti professionisti, è la storia di incontri e di pratiche.
Come funzionano le visite
Alle visite si accede tramite prenotazione.
Sabato 10 e domenica 11 giugno 2023: alle ore 15:00 primo turno e 17:30 secondo turno partono contemporaneamente i percorsi guidati, che si articolano fino alle 20:00. È anche possibile visitare liberamente tutti gli studi ed atelier durante gli orari di apertura.
Dalle ore 20:00 seguono poi gli eventi collaterali: mostre, presentazioni di libri, concerti, performance artistiche lungo la strada della cultura e dell’arte, che arriva sino al mudaC, allestito nell’ex Convento di San Francesco, dove sono esposte le opere acquisite dalle Biennali Internazionali di Scultura realizzate a Carrara fra il 1957 e il 1973, dalle Biennali del 2006 e del 2010 e dalla mostra “Disegnare il marmo”. Visitabile al mudaC il 10 e 11 giugno anche la mostra “Oggetti della memoria” di Xenia Guscina e Luca Locati per “Riconciliarsi – Istituzioni, Artisti e Comunità, progetto di partecipazione proposto dalla direttrice Laura Barreca curato da Maria Rosa Sossai.
Carrara Studi Aperti vede la collaborazione con i esercizi commerciali e punti di ristoro, che ospitano mostre degli artisti e menu dedicati. Altra novità dell’undicesima edizione di CSA è l’iniziativa “Memorie dell’Acqua”, che alle visite guidate nei laboratori unisce la scoperta, attraverso una mappa digitale, delle fontane d’acqua presenti nel centro storico di Carrara. Un progetto nato per “svelare” l’importanza delle fonti pubbliche di approvvigionamento idrico, raccontare la loro storia di punti di sostentamento per la comunità e scoprire la loro bellezza. “Memorie dell’Acqua” rappresenta uno sviluppo storiografico del più ampio progetto “A.L.D.A. – Acqua libera delle Apuane”, presentato nella passata edizione di Carrara Studi Aperti e tutt’ora in corso.