Il 2023 sarà l’anno di Brescia che, insieme a Bergamo, sarà Capitale Italiana della Cultura: per celebrare questo evento, nasce alle porte della città un’opera di grande valore simbolico e di alto impatto visivo ed emotivo. Si chiama Ci pensa il sole ed è un’opera di arte pubblica, 240 metri quadri di street art firmata da Zed1, promossa da Comune di Brescia su progetto Paradigma Italia con il prezioso coordinamento di Brescia Mobilità SpA.
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Un’opera che si definisce monumentale e non a caso. Si snoda in via Cremona per 58 metri, alta 4, e racconta una favola agrodolce che parla di ambiente e sostenibilità. Zed1, un’artista conosciuto su scala internazionale proprio come colui che racconta le favole sui muri, ha regalato alla città la storia del sole. Un viaggio simbolico che parte dai primi uomini e finisce con l’happy end della vittoria del sole, simbolo delle energie rinnovabili, sulle energie negative che soffocano la nostra Terra.
Come sempre l’arte è messaggio globale che racconta con spray, rulli, vernici e pennelli arrivando direttamente al cuore. Come lo stesso Zed1 afferma: «Considero la mia arte come terapia condivisa, come una fiaba gentile che va oltre la ruvida realtà che viviamo ogni giorno. Tutte le volte che abbiamo a che fare con una condizione spiacevole io tento di esorcizzarla in un’immagine delicata. E la cosa più bella che mi può capitare è che altri si rivedano nei miei racconti, scorgendo una soluzione e la voglia di costruire un futuro migliore per noi e per chi verrà dopo di noi».
Ci pensa il sole: un’opera che parla di crisi energetica
Così il gigantesco murales parla di crisi energetica e di riscaldamento globale con lo stile surrealista ed espressivo che è proprio di Zed1. L’artista ce lo ha raccontato così: «La storia del muro inizia con il sole che crea il mondo. Ha in mano tre sfere, tira la prima che esplode e da cui esce il mare. Da lì prende il via la creazione del mondo dal punto di vista della Natura. Ci sono le piante, i dinosauri, una scimmia e infine l’uomo. Qui è visto come un serpente, nel senso che pecca, infatti strappa un albero e pianta delle ciminiere. C’è il passaggio dal colore della natura al grigio del cemento, questo grigio diventa una mano che spreme il mondo su uno spremiagrumi da cui esce il petrolio, ma esce anche l’inquinamento. Finisce che il sole, che termina la storia così come l’ha iniziata, spegne l’incendio come una sorta di estintore, aiutato da una bambina che simboleggia le nuove generazioni».
«Il sole spegne l’incendio ma chi rischia siamo noi, perchè il mondo rimarrà ma saranno gli umani a estinguersi, quindi il Sole deve comunque andare a braccetto con un umano, con le nuove generazioni».
Il messaggio fondamentale dell’opera, nata proprio dall’impegno di Paradigma Italia, è proprio l’importanza dell’energia solare e delle energie rinnovabili, soprattutto per le nuove generazioni.
Paradigma Italia, con sede in provincia di Brescia, fondata in Germania, è oggi un’eccellenza italiana che opera nel settore delle energie rinnovabili. Una virtuosa realtà dalla lunga storia, che affonda le sue origini proprio in uno dei momenti più drammatici dal punto di vista ambientale della storia contemporanea: l’esplosione di Chernobyl. È da questo disastro ambientale che Alfred T. Ritter già nel 1988 decide di dare vita a Paradigma, con l’intenzione di diffondere un nuovo modo di fare energia, basato sul rispetto dell’ambiente. Il disastro lo convince che l’uomo dovrà sempre più affidarsi a forme di energia alternative e rinnovabili, come il sole. E oggi più che mai Paradigma Italia rimane fedele ai suoi principi.