Mentre il Festival di Sanremo è a metà del suo percorso, impazza il FantaSanremo; un gioco divenuto virale e nato come nelle migliori tradizioni per pura goliardia. A dare il via al tutto, un gruppo di musicisti nelle Marche.
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“Eravamo quattro amici al bar” cantava Gino Paoli e la storia del FantaSanremo inizia proprio così. È il 2020 quando un gruppo di amici appassionati di musica si ritrovano al bar Corva da Papalina di Porto Sant’Elpidio nelle Marche, per guardare Sanremo. Un borgo di marinai con una straordinaria tradizione culinaria, e celebre per la manifattura e l’artigianato. 7 km di costa lo rendono poi un luogo perfetto per trascorrere una vacanza.
Ed è in questi lidi che Giacomo Piccinini e i suoi amici hanno dato vita a quello che oggi è divenuto un gioco virale che ha coinvolto anche gli artisti in gara al Festival.
“All’inizio facevamo pagelle e pagellone su fogli di carta. Poi, due anni fa, abbiamo deciso di fare un ‘upgrade’ e siamo passati ad avere un foglio Excel su pc. Eravamo in 4 o 5 a gestire il gioco. Fra fogli e computer riuscivamo a tenere il conteggio dei bonus e dei malus”.
Giacomo Piccinini, musicista, tra i creatori del FantaSanremo a Repubblica.it
L’impostazione è simile a quella del Fantacalcio, ma le regole sono decisamente più fantasiose e folli; si possono vincere o perdere punti a seconda che un cantante in gara cada sul palco, si esibisca ubriaco, perda la dentiera, mostri un capezzolo..
Le squadre sono formate da 5 artisti di cui uno è il capitano; per formale si hanno a disposizione un massimo di 100 ‘baudi’ la ‘moneta’ di questo gioco.
“L’idea dei Baudi è nata nel 2020 quando è nato il gioco. Uno di noi ha detto ‘le monete si chiamano Baudi’. Baudo ha detto di essere felice e noi siamo impazziti quando Pippo ha rilasciato queste dichiarazioni”
ha dichiarato Piccinini a Repubblica.it
Ci sono poi bonus e malus, come il celebre ‘scapezzolata’. Hai Maneskin l’anno scorso ha potato bene e secondo Piccinini quest’anno potrebbero essere Le Vibrazioni a fare un bel punteggio. “Sono 10 a capezzolo, non importa se maschile o femminile. Poi, se l’artista sul palco dovesse fare qualche gesto a favore del femminismo, del mondo Lgbt o a sostegno del mondo dello spettacolo sono altri bonus”.
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