Quante parole in italiano indicano rilassamento, benessere dovuto ad attività piacevoli, in una parola (inglese, anche se proveniente dal latino), il relax? Sicuramente ce ne sono molte, ma altrettante possiamo trovarle nelle lingue di tutto il mondo ed è curioso capirne le origini, grazie al lavoro degli esperti e delle esperte di Babbel che propongono un viaggio linguistico internazionale per entrare nel mood anti-stress, alla scoperta di concetti e stili di vita con un focus specifico sul potere degli elementi naturali:
L’ABC del benessere: dal “fjaka” croato al “lagom” svedese
Wellness-wellbeing: questi due termini, seppur presentino sfumature di significato differenti, sono traducibili entrambi in italiano come “benessere” e, proprio per questo motivo, vengono spesso confusi. Con “wellness” si intende “lo stato di buona salute, soprattutto come obiettivo attivamente perseguito” mentre con “wellbeing” “salute e felicità generale, uno stato di benessere emotivo, fisico e psicologico”.
In questo senso con “wellness” si fa riferimento dunque a tutte quelle attività – dall’esercizio fisico alla meditazione passando per il sonno e il nutrirsi – che mirano a raggiungere il “wellbeing”, che è invece lo stato di benessere.
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Velvære: in Norvegia si utilizza questo termine ombrello per descrivere l’equilibrio tra benessere fisico, emotivo, spirituale e sociale. Un modo per avvicinarsi al velvære è la vita lenta: in altre parole, creare uno stile di vita orientato ai propri valori, consapevole e con un impatto positivo sul mondo e sulle persone.
Blue mind theory: per “effetto Blue Mind” si intendela capacità dell’acqua di indurre uno stato di pace, calma e serenità. Il concetto arriva dal libro del biologo marino Dr. Wallace J. Nichols, il quale ha studiato il profondo legame tra l’uomo e l’acqua: che le persone si trovino al mare, al lago, in piscina o alle terme, questo elemento naturale ha il grande potere di creare un effetto meditativo e, conseguentemente, di ridurre lo stress, accrescere il benessere, aumentare la creatività e migliorare il riposo.
Da fjaka a sisu, le parole del benessere
Fjaka: sebbene questa parola croata è spesso confusa con la pigrizia, esprime un concetto ben più ampio e sfaccettato – letteralmente “il piacere di non fare nulla”. Si tratterebbe di uno stato sublime, completamente distaccato dalle preoccupazioni e dall’ansia e caratterizzato da un rilassamento della mente e del corpo (in parte analogo all’italiano “dolce far niente”). Concretamente, si realizza in uno stato di riposo e di indugio, spesso in risposta alle intense temperature delle estati croate.
Lagom: il benessere, in lingua svedese, si associa all’equilibrio in tutti gli aspetti della vita (con l’ambiente circostante, con le persone e nel proprio spirito); “lagom”, che significa “la giusta quantità”, incoraggia proprio questo: la giusta via per la soddisfazione personale e la felicità interiore va trovata proprio in una mentalità olistica e nel “less is more”. Il “lagom” è diverso per ciascuna persona ed è particolarmente utile nei momenti di stress.
Sisu: questo concetto finlandese contiene il segreto per migliorare la propria salute mentale e benessere. Sebbene sia intraducibile, esprime la capacità di affrontare con grinta, determinazione e coraggio le sfide quotidiane, in particolar modo le avversità. Questa filosofia di vita affonda le proprie radici nella difficile storia dell’isola, dal clima rigido alle lotte per l’indipendenza alle carestie che hanno interessato la popolazione finlandese nel corso dei secoli.
Stresslaxing: questo termine paradossale, parola macedonia che unisce “stress” a “relaxing” e il cui significato è parafrasabile come “essere talmente stressati che rilassarsi rende ancora più stressati perché non si lavora su ciò che ci rende stressati”, riflette appieno l’incapacità di staccarsi dai propri impegni quotidiani. Mentre si cerca di rilassarsi, infatti, si viene assaliti dal pensiero dei tanti compiti da svolgere in ufficio o a casa e questo impedisce di rilassarsi completamente tanto che si crea un circolo vizioso difficile da spezzare.