Il Teatro dell’Unione, nel cuore della città di Viterbo, è uno dei gioielli storici e artistici del capoluogo laziale: bellissimo anche nella sua ristrutturazione moderna, necessaria dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale, era addirittura splendido nella seconda metà dell’800, quando venne costruito. Ad oggi è ritenuto uno dei teatri più belli del Lazio.
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Il 21 maggio questo splendido teatro ospiterà la serata finale di LAZIOSound, il programma della Regione Lazio che sostiene la musica e i giovani del territorio: Viterbo è stata scelta come scenario di I LOVE MOZART, la serata dedicata alla musica classica, grazie alla collaborazione con il Comune di Viterbo e ATCL circuito multidisciplinare del Lazio. Special guest della serata Erica Piccotti, che accompagnerà i finalisti Lorenzo Luiselli, Matteo Bartolo e Sebastian Zagame. La giuria che dovrà decretare il vincitore finale è composta da Enrico Dindo (violoncellista di fama internazionale e Direttore Artistico dell’Accademia Filarmonica Romana) e Silvia Colasanti (compositrice).
Viterbo, il Teatro dell’Unione e la sua singolare storia
Viterbo non è stata scelta a caso come location per una serata dedicata alla classica: già nella metà del 1800 l’interesse dei viterbesi per la musica classica era così spiccato che un gruppo di notabili cittadini si costituì nella Società dei palchettisti e riuscì ad ottenere la costruzione del Teatro dell’Unione, che avrebbe dovuto mettere in scena solo concerti, vista la presenza in città di un altro teatro, il Genio, dove si tenevano spettacoli di ogni genere.
Il Teatro dell’Unione è stato poi costruito nel centro della città, al termine del corso urbano: per questo venne realizzato con una facciata di grande impatto, con un doppio ordine di colonne, che al livello superiore inquadrano aperture ad arco, e si conlude con un timpano triangolare che incornicia una grande finestra. Ancora oggi è possibile vedere il palcoscenico con il vano per l’ingresso delle delle carrozze e dei cavalli per particolari rappresentazioni. Il grande lampadario centrale, infine, venne realizzato dall’architetto Vespignani, che si era incaricato della costruzione dell’intero Teatro e che all’epoca era uno dei maggiori rappresentanti del neoclassicismo eclettico italiano: i materiali per costruirlo arrivarono direttamente da Parigi.
Il Teatro dell’Unione venne inaugurato poi nel 1855, la sera del 4 agosto, con la rappresentazione del Rigoletto di Giuseppe Verdi.
Una serata al Teatro dell’Unione di Viterbo è un vero salto indietro nella storia: l’occasione di visitarlo, gratuitamente, e di partecipare ad una serata con grandi nomi della musica classica contemporanea è imperdibile. L’appuntamento è dunque per il 21 maggio alle 18.30, per la serata finale di LAZIOSound, categoria I LOVE MOZART.