Legambiente ha di recente pubblicato i risultati delle indagini condotte da Goletta Verde sul mare italiano e la situazione non è confortante per la stragrande maggioranza delle regioni: l’unica a salvarsi è la Puglia.
Il mare più inquinato, stando alle ricerche sui livelli di carica batterica nelle acque a campione, si trova in Campania dove 12 punti risultano fortemente inquinati e 5 inquinati. Seguono Lazio (11 e 4), Toscana (8 e 2), Calabria (8 e 1), Sicilia (6 e 3), Sardegna (5 e 1), Marche (5 e 1), Abruzzo (3 e 1) e Liguria (3 e 1).
Mare inquinato in Italia: le indagini di Goletta verde
Tra i più pericolosi della Campania troviamo la foce del canale Licola a Pozzuoli, la spiaggia della foce dell’Alveo Volla a San Giovanni a Teduccio, lo specchio di mare che si trova di fronte la foce del Lagno vesuviano a Ercolano e la foce del Sarno a Torre Annunziata.
Anche in Calabria la situazione è preoccupante: bocciate le acque della foce del fiume Esaro (Crotone), la spiaggia relativa al canale a destra del Castello (Le Castella nel Comune di Isola di Capo Rizzuto, KR), e ancora la foce del torrente Annunziata (Lido Comunale di Reggio Calabria), quella del fiume Mesima (San Ferdinando, RC) e la foce del torrente Ruffa (Turiano, VV).
Mare inquinato: attenzione a queste zone di Campania, Calabria e Sicilia
In Sicilia spiccano per carica batterica fuori norma la foce del Gattano a Gela (CL) e la foce dell’Alcantara tra Calatabiano e Giardini di Naxos (CT/ME).
Le istituzioni coinvolte spesso giustificano la situazione trincerandosi dietro alla legge secondo cui le foci dei fiumi non sono balneabili, ma da Legambiente chiedono interventi più concreti per la salute delle acque italiane e dei bagnanti.
Il presidente del circolo Legambiente Maratea si è chiesto:
“Se il divieto di balneabilità delle foci è sicuramente un fatto (al quale non bisognerebbe comunque rassegnarsi), è possibile affermare al contempo e con onestà intellettuale che possa bastare questo per eludere qualsiasi problema?”
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