Moltissimi di noi sono cresciuti con i grandi classici Disney e tra questi non possiamo dimenticare La spada nella roccia, anno 1963, con il suo memorabile Mago Merlino, il gufo Anacleto e il ragazzino magro e timido, Semola, destinato ad un destino glorioso.
Probabilmente con loro molti bambini hanno conosciuto il mito di Excalibur, la spada che Artù avrebbe estrato magicamente dalla roccia nella quale era conficcata da secoli, diventando così automaticamente Re d’Inghilterra. Questo mito in realtà è noto fin dalla fine del XII secolo, quando venne riportato nel poema “Merlin” di Robert de Boron, e conosce diverse versioni, compresa un’altra nella quale la famosa spada viene regalata ad Artù dalla Dama del Lago.
Quella famosa spada, però, ben piantata ancora nella terra, si troverebbe invece in Toscana, precisamente nel comune di Chiusdino, nelle vicinanze di Siena, in una zona suggestiva e ricca di misteri: la sua esistenza è legata a San Galgano, una figura veramente particolare che arriva alla santità dopo una vita dissoluta e spietata.
Secondo la tradizione, San Galgano era un valoroso cavaliere che, dopo una vita di passioni e piaceri terreni, si è convertito al cristianesimo nel giorno di Natale del 1180: per sugellare la sua scelta, decise di raggiungere la il collina di Montesiepi, diventato il suo eremo, e di infiggervi la sua spada da cavaliere, trasformandola così in una croce che poi avrebbe adorato fino alla morte, avvenuta di lì a breve.
Nel 1185, l’allora Vescovo di Volterra Ugo Saladini volle erigere un’abbazia in onore di Galgano, diventato Santo: un luogo imponente, che fu anche un monastero e di cui oggi si conservano solo le rovine
E’ invece conservata molto meglio la Rotonda di Montesiepi, dove si trovano anche le spoglie del santo: si tratta di una chiesa a pianta circolare, adornata da cerchi concentrici e circondata da un fitto mistero.
Molte sono le particolarità di questo luogo di culto, da una misteriosa stanza sotterranea che non è stata mai portata alla luce alla Madonna con tre mani dipinta dal Lorenzetti, che si può ammirare in una delle capelle.
La spada, saldamente conficcata nel terreno e protetta da una cupola trasparente, si trova proprio nell’Eremo di Montesiepi: è stata anche sottoposta ad esami metallografici che ne hanno confermato l’autenticità quale arma antecedente al XII secolo.
Ogni anno, il 21 giugno, per il solstizio d’estate, un raggio di luce penetra nell’eremo dalla monofora che si trova dietro l’altare e forma un cerchio luminoso sulla parete che, spostandosi, finisce per toccare precisamente la spada e il sepolcro di san Galgano. Se vi trovate da quelle parti, non perdetevi questo spettacolo!