È ormai una sorta di frase fatta, che accompagna la narrazione intorno alle vacanze dal 2020 in poi: gli italiani vogliono tornare a viaggiare, dopo i periodi di restrizione dovuti alla pandemia. Le restrizioni sono ormai un ricordo, ma fino all’estate scorsa i picchi di Covid (meno grave, ma sempre fastidioso) hanno accompagnato comunque la programmazione estiva degli italiani. Questa – fatti i dovuti scongiuri- dovrebbe essere la prima vera estate “normale” dopo la pandemia.
Il Centro Studi del Touring Club Italiano ha indagato sulla sua community, realizzando una fotografia della prossima estate: il dato che balza più agli occhi è che il 79% dei rispondenti afferma che farà sicuramente un viaggio, il che unito al 14% che lo farà “probabilmente” porta ad un 93% totale che ha un atteggiamento positivo nei confronti dell’estate che sta per iniziare, nonostante rincari e caro-vita.
Touring Club e viaggi 2023: il Trentino regione preferita, ma il mare è sempre il mare
Il Bel Paese è da sempre la meta preferita delle vacanze estive dei nostri connazionali. Se solitamente il rapporto Italia-estero espresso dalla community Touring è stato di circa 60-40 in modo pressoché costante negli anni precedenti alla pandemia, l’estate 2023 conferma il trend di progressivo ritorno a quella situazione: il 66% (era il 73% nel 2022), infatti, sceglierà una destinazione nazionale mentre chi andrà all’estero (34%) opterà soprattutto per i viaggi in Europa (29%). Circa il 5% si muoverà verso mete di lungo raggio.
Guardando all’Italia, la regione preferita dalla community Touring è il Trentino-Alto Adige, seguita da Sardegna, Puglia e Toscana. Per quanto riguarda l’estero, i Paesi di destinazione più scelti saranno Francia, Grecia, Spagna e Regno Unito.
Il progressivo ritorno alla normalità è evidente anche dalla scelta della tipologia di destinazione: se il mare resta fondamentale in estate (43%), tiene la montagna (20%, ancora al di sopra dei livelli pre-pandemici). Continua poi la ripresa del turismo urbano (18%, in avvicinamento al dato 2019 quando aveva raggiunto il 23%) mentre si assiste al ridimensionamento del turismo rurale e dei borghi (7%) dopo la crescita durante l’emergenza sanitaria.
Ferie d’agosto anche nel 2023
Per quanto riguarda il periodo delle partenze, si concentreranno perlopiù in agosto (31% rispetto al 27% del 2022) come nel 2019 e in seconda battuta a luglio (30% rispetto al 31% del 2022). Aumenta ancora la quota di chi sceglierà giugno come momento per andare in vacanza (20%) mentre per settembre si registra un lieve ridimensionamento (14%) dopo la crescita del 2022.
La ripresa dei viaggi all’estero si riflette sui mezzi di trasportoscelti per arrivare a destinazione: se resta l’elevata importanza dell’auto (50%, ma in calo rispetto al 2022 e agli anni di pandemia) cresce simmetricamente l’aereo (26% rispetto al 21% del 2022). La fotografia complessiva che emerge quest’estate per la mobilità è sempre più simile a quella del 2019.
Per quanto riguarda le strutture ricettive scelte crescono ancora le preferenze per hotel e villaggi (49%, al livello del 2019), in lieve calo gli appartamenti in affitto (22% rispetto al 25% del 2022 ma in linea con il 2019). In ulteriore diminuzione la quota delle seconde case (8% rispetto al 10% del 2022, ma pur sempre al di sopra del periodo pre-pandemia). Registra infine un calo rispetto agli anni precedenti anche il campeggio (7%).
Dai dati relativi all’estate 2023 la maggior parte della community Touring andrà in vacanza con il nucleo familiare ristretto composto da partner e/o figli (64%, in linea con i dati pre-pandemia). Aumenta, sia rispetto al 2019 sia agli anni successivi, la quota di chi parte da solo (8%).
Il Covid ha cambiato le abitudini: luoghi poco affollati e natura sono entrati a far parte delle nostre vacanze
Nonostante la survey confermi che la prossima estate vedrà un generale riallineamento nei comportamenti della nostra community alla situazione pre-pandemica, restano alcune abitudini di viaggio che, consolidatesi in anni recenti, sembrano riproporsi anche in questo contesto di nuova normalità.
La stragrande maggioranza dei rispondenti, infatti, si orienterà verso luoghi meno noti (78% rispetto all’83% del 2022), dedicherà tempo ad attività open air come escursionismo, visite naturalistiche, itinerari in bicicletta anche durante le vacanze più tradizionali (79% rispetto all’81% dello scorso anno), manterrà l’interesse verso destinazioni di prossimità (31%, in linea con il 2022) e farà esperienze di turismo lento (36% rispetto al 40% del 2022).
Il ritorno alla normalità è evidente anche considerando le motivazioni che spingono alla vacanza estiva: “staccare la spina” (27%) è la prima (in ulteriore calo su 2022 e 2021), riallineata ai dati 2019. Al contempo, recupera molto sugli anni precedenti “conoscere/imparare” (26%) che nel periodo pre-pandemia era la motivazione prevalente per viaggiare. Seguono poi “dedicarmi alle mie passioni” (17%), “stare insieme ai miei cari” (15%), simile al 2019, “curare la salute e il benessere” (13%).
Abbiamo infine approfondito il significato di turismo sostenibile: per la community Touring è quello nel quale alle persone è richiesto un comportamento rispettoso dell’ambiente naturale, seguito dalla convinzione che la sostenibilità passi anche dall’’acquisto di prodotti locali o dalla scelta di destinazioni meno note per evitare di impattare troppo.
Infine, chiamati a valutare se le prossime vacanze che stanno organizzando per l’estate saranno effettivamente sostenibili, la maggioranza della community Touring risponde “in parte” (59%) e circa un terzo (34%) affermativamente. In pochi (7%) dicono di essere impegnati a pianificare un viaggio non sostenibile.