In provincia di Pesaro nelle Marche, si trova la Chiesa dei Morti. Qui si trovano 18 mummie, 15 delle quali conservate naturalmente e senza processi di mummificazione.
La Chiesa, che fino al 1836 si chiamava Cappella ‘Cola’ in nome della famiglia che nel 1380 eresse lì l’oratorio, si trova ad Urbania. Le mummie disposte a semicerchio, oggi sono protette da teche di vetro; quello che stupisce e cha desta particolare attenzione nel mondo scientifico, è la loro conservazione avvenuta senza l’intervento dell’uomo. Questi corpi sono rimasti come furono trovati nel 1804 quando vennero disseppelliti dal cimitero antistante.
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Come dicevamo in principio la Chiesa si chiamava Cappella Cola, poi nel 1816 la sua gestione passò alla Compagnia della Morte o Confraternita della Buona Morte: furono loro a iniziare il progetto del ‘cimitero delle mummie’. Il capo della confraternita Vincenzo Piccini, fu tra coloro che scoprirono i corpi durante il disseppellimento voluto dall’editto napoleonico del 1804. I cimiteri non dovevano trovarsi all’interno delle mura cittadine, per questioni igieniche. Ecco perché si scavò nel cimitero di fianco alla chiesa.
Le mummie ritrovate furono 15.
Piccini pensò che i corpi erano stati sottoposti ad un processo di mummificazione e decise che al momento opportuno anche lui e la sua famiglia si sarebbero sottoposto a quel processo di conservazione. Il sedicesimo corpo mummificato fu proprio quello di Vincenzo Piccini, seguito da quello della moglie e suggestivamente da quello del figlio. Ma mentre la conservazione dei loro corpi è stata diciamo indotta, quella dei 15 ritrovati è del tutto naturale. I corpi e gli organi interni si sono disidratati fino ad essiccarsi.
A lungo si è pensato che il responsabile di questo ‘miracolo’ fosse una muffa presente nel terreno. Tuttavia alcuni studi recenti, attribuiscono la causa della mummificazione ad una particolare combinazione di fattori climatici e ambientali.
La Chiesa dei Morti è visitabile e aperta al pubblico per visite guidate tutti i giorni. Un ultima curiosità: la Confraternita teneva un registro di tutte le persone che venivano a mancare; annotavano nome cognome data di nascita e causa del decesso. Per questo le 18 mummie della Chiesa dei Morti hanno tutte un’identità.
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