Dopo aver percorso un pezzo di strada lontani, Benji & Fede tornano un duo e, con un Forum di Assago sold out in vista, pubblicano il nuovo album ‘Rewind’. Dall’addio (o, meglio, arrivederci) live all’Arena di Verona sono trascorsi tre anni nei quali i modenesi hanno avviato carriere soliste – sempre nella musica per Federico Rossi, anche nel cinema per Benjamin – che si ricongiungono ora nel segno di una ritrovata alchimia. Sempre in guerra come gli Oasis, cantano nel brano che dà il titolo al disco: “è un piacere, per noi, essere stati di grande ispirazione per una delle più grandi band della storia della musica!”, scherzano.
Poi tornano seri. “A parte gli scherzi – prosegue Benji – non siamo fratelli di sangue come i Gallagher ma siamo fratelli di vita. E sentiamo di aver vissuto tanto insieme, alti e bassi. Ci è capitato anche di bisticciare, di farci dei dispetti ma adesso siamo più forti di prima. E lo diciamo sempre in quella canzone. Ripartiamo da zero, ripatiamo da noi e dalla nostra consapevolezza. Dal nostro rapporto e dalla nostra amicizia”.
Che cosa vi siete lasciati alle spalle e che cosa, invece, avete ritrovato l’uno dell’altro in questa reunion?
Benji Abbiamo ritrovato un’amicizia importante e, in questi mesi prima della ripartenza, anche il tempo di tornare a conoscerci parlando tra di noi in maniera molto sincera. Questo sicuramente lo questo abbiamo ritrovato, cosa che ci ricorda un po’ i tempi iniziali prima che esplodesse il grande successo. Quindi prima di entrare nel frullatore dei concerti e degli eventi che, per quanto sia una cosa positiva, col passare degli anni ci hanno fatto perdere il contatto con noi stessi e anche l’uno con l’altro. Era tutto molto lavoro 24 ore su 24. Questa volta, invece, abbiamo avuto lo spazio e il tempo per tornare a conoscerci. È qualcosa che abbiamo riguadagnato in questo nuovo inizio.
Cose che lasciamo indietro? Beh, io lascio indietro parecchie cose anche a livello personale. L’esperienza da solo mi è servita anche per imparare dai miei errori e per rendermi conto della persona che non voglio essere nella vita. Non basta dire “voglio capire chi voglio essere e qual è la mia identità”; c’è un lavoro per arrivare a quella consapevolezza e devi capire chi non vuoi essere iniziando a escludere delle parti di te. E io ne ho escluse parecchie per arrivare dove sono oggi.
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Veniamo a ‘Rewind’: in che arco di tempo è nato?
F Ci siamo rivisti la prima volta un anno fa, era ottobre. Poi a gennaio, più o meno, una sera stavamo giocando a carte tra amici e ci siamo chiusi nel nostro vecchio. Mi ha fatto sentire l’idea di Caro amico e ricordo che mi ha lasciato un’emozione tale per cui ho avuto una visione rispetto a quello che poteva essere la nuova versione di Benji &Fede 2024. Da lì è partito un po’ tutto.
B Sono stati circa nove mesi di lavoro intenso. Siamo andati molto in studio…
F più che lavoro ci abbiamo giocato anche perché non mi piace chiamarlo… in fondo non avevamo cose che dovevamo fare, nessuno ci obbligava né avevamo contratti. Quindi abbiamo voluto sperimentare per vedere se effettivamente potevamo trovare un punto di incontro, una lunghezza d’onda comune. E così è stato però è arrivata prima l’empatia e la vita, perché tutto parte sempre da lì.
Come avete scelto le tracce da inserire in questo disco?
F Abbiamo scritto varie canzoni proprio perché abbiamo sperimentato dato che non sapevamo quale sarebbe stata la nostra nuova wave. Abbiamo fatto tanti esperimenti musicali e abbiamo scelto di inserire in tracklist le canzoni con un significato emotivo importante. Canzoni che sono il frutto di un’esigenza artistica e personale che abbiamo sentito di dover dare alle persone, quasi liberandole.
Rappresentano il nostro nuovo approccio anche in termini di sonorità, più rock e più funky, anche in chiave live. Forse sono un po’ di più le ballad… diciamo che si torna al modo che avevamo di comunicare agli inizi.
B Non ci sono collaborazioni? Il featuring c’è, in verità, ed è quello più importante tra Benji & Fede.
Quanto delle vostre rispettive carriere soliste avete portato in questa nuova versione di Benji & Fede?
F Per quanto mi riguarda, ho fatto della scrittura un punto proprio di approdo e di sfogo. Prima non la vedevo in questo modo, cioè non trovavo la scrittura come un alleato. Negli anni in cui ero da solo, invece, scrivevo tantissimo quasi come hobby, senza l’idea di dover fare uscire le canzoni ma proprio come mia terapia personale. Mi piaceva giocare a cantare, fare le basi, suonare. Quindi sicuramente ho sviluppato la mia capacità di scrittura e anche, penso, di interpretazione vocale. Ci ho sguazzato tantissimo, molto più di quanto non facessi prima. Aggiungi, poi, chiaramente la consapevolezza in noi stessi che è aumentata per cui ci siamo conosciuti di più e, di conseguenza, adesso sappiamo meglio cosa raccontare.
Dal punto di vista delle produzioni in che direzione avete lavorato? E sul palco come convivranno questi brani con quelli del passato?
B Sicuramente sono quelli del passato che devono imparare a convivere con quelli del presente. In generale, la sonorità di questo disco è incentrata sulle chitarre, ma non solo acustiche come un tempo. Ci sono anche molte chitarre elettriche e un’influenza un po’ più rock. Ci siamo spostati verso un approccio più suonato e con un po’ meno di elettronica, con musicisti dal vero. Non a caso anche live avremo una band nuova di super musicisti. In linea con questa direzione, nella versione Deluxe di ‘Rewind’ ci sono due canzoni del nostro primo album ’20:05’, New York e Lettera, rifatte proprio con queste nuove intenzioni.
Volevamo spostare due canzoni che hanno rappresentato tanto per noi e approfittare di ‘Rewind’ per riavvolgere il nastro prendendo quei brani per portarli nel 2024. E volevamo anche dare un sound nuovo a quelle canzoni che hanno contribuito a formare la nostra carriera all’inizio. Lettera e New York sono canzoni che veramente ci rappresentano a pieno e, non vorrei esagerare, ma certe canzoni secondo me non hanno non hanno un’età, quasi non hanno tempo. Sono valide oggi come ieri ancora valide oggi. Spero che tra 20, 30 o 40 anni ancora le ascolteremo o ancora ci saremo a portarle in tour come abbiamo sempre fatto, arrivando nel cuore delle persone.
Al Festival di Sanremo ci pensate?
F La domanda più gettonata (sorridono, ndr). Beh, è già da un po’ di tempo che ci pensiamo ma non abbiamo mai avuto l’occasione di andare per un motivo o per l’altro. Sentiamo che adesso, a prescindere dal fatto di andarci o meno, abbiamo la consapevolezza giusta per parteciparvi e viverlo bene. Cioè, cercando di far sì che possa in qualche modo dare una mano la nostra carriera. È il momento giusto, che sia quest’anno, il prossimo o fra due… insomma vedremo, noi siamo assolutamente aperti all’idea di andare.
F Io, poi, seguo sempre il festival perché mi piace sempre tanto, mi intrattiene come spettatore. Con Amadeus sicuramente è cresciuto molto, lui ha fatto un ottimo lavoro anche per quanto riguarda la direzione musicale. Non gli si può dire nulla, i risultati parlano per lui. Al giorno d’oggi ci sono grandi artisti che magari anni fa non avrebbero mai pensato di poterci andare mentre ora lo valutano. Il pezzo giusto può fare la differenza e noi, nel caso, siamo pronti.
Che pubblico vi aspettate agli instore e poi al Forum di Assago?
Io mi aspetto un pubblico che ha iniziato a seguirci magari già col primo disco e ora quindi è cresciuto senza mai andare via davvero. Magari non è più quello che ci si avvinghia al collo ma ci guarda ciglio della porta e chiede se può entrare. Sono lì che aspettano un nostro segnale per far sì che possano conoscerci meglio. Per il resto è presto per capire chi seguirò, dobbiamo mettere le ancora le fondamenta perché noi effettivamente partiamo quasi da zero. Abbiamo fatto tanto in passato però adesso siamo due persone diverse e con un progetto nuovo.
A proposito di live, come sarà il concerto già sold out a Milano?
F Il primo Forum è stato molto importnate ma questo segna un nuovo inizio, quindi più che un punto d’arrivo è un nuovo trampolino di lancio per far vedere empaticamente al pubblico che c’è sempre magari stato per noi qual è la nuova visione versione di Benji & Fede. Dicevamo che siamo le stesse persone ma siamo cambiati parecchio così come la sonorità di questo nuovo disco. ‘Rewindì è proprio pensato per la dimensione live quindi queste canzoni sono saranno perfette. Promettiamo un grande show con una nuova band; ci saranno tanti quadretti e l’emotività non mancherà. Sarà un bel modo anche per riproporci al nostro pubblico
B Ci saranno sia le nostre canzoni vecchie, quelle per cui ci conoscono e per cui ci amano, sia tante canzoni di questo nuovo disco.
Se doveste farvi un complimento e un rimprovero reciproci cosa vi direste?
B Questa è l’altra domanda più gettonata! Va bene, dai io faccio solo complimenti a Fede e gliene sempre tanti. Non posso fargli banalmente i complimenti sulla sua voce, quello lo faccio ogni giorno e non ne ha bisogno… Un altro complimento vero sincero che posso fargli che è cresciuto molto in questi anni e mi ha dato anche tanti consigli in questi mesi. Mi hanno aiutato a trovare serenità quindi Fede è stato un ottimo amico. Per il resto diciamo che potrei rimproverargli di essere arrivato in ritardo stamattina però ormai fa parte del pacchetto.
F io invece dico che a volte Benji deve ritrovare secondo me la piena fiducia in se stesso, è sul percorso giusto ma ancora a volte non ne ha abbastanza. Questo è il mio rimprovero a lui, come complimento invece direi che ha raggiunto un’aura potente a livello di peso specifico di vita. È una persona molto rispettabile in quanto a valori: è molto sincero e fin troppo corretto mi vien da dire. A a volte gli dico “ma dilla una bugia bianca, che non fa niente ogni tanto”. Però davvero è ammirabile sotto questo punto di vista.
Foto da Ufficio Stampa