Si intitola ‘Sangue’ il primo album di BigMama, che nelle undici tracce del progetto mette in musica temi sociali e personali da lanciare come proiettili. La nostra intervista.
Primo album (Sony Music/Epic Records Italy/Pluggers) per BigMama che al Festival di Sanremo 2024 ha portato sul palco tutta la sua energia con il brano La rabbia non ti basta. Disponibile da venerdì 8 marzo, ‘Sangue’ – questo il titolo del progetto – raccoglie l’identità artista ed esperienziale di Marianna. Fatta di produzioni coraggiose, messaggi diretti, linguaggio senza fronzoli e idee chiare da rivendicare. Sono undici le tracce che compongono un disco, in cui “come in un libro, ogni canzone è un capitolo”, dice l’artista.
“Ho iniziato a sperimentare anche generi nuovi, per cui in queste canzoni ci sono influenze e stili musicali diversi”, spiega ancora BigMama. “Partendo, ovviamente, dal rap e urban con cui sono nata ma anche pop, dance e reggaeton. Ho voluto parlare in prima persone di storie e fattacci che ho vissuto nella mia vita, come il catcalling, la violenza di genere e la malattia. E tratto ogni argomento in maniera abbastanza leggera in modo che arrivi a tutti”.
Una congerie di esperienze che il titolo ‘Sangue’ riassume nella sua natura più profonda. “Quello del sangue è un tema da sempre importante per me. Intanto, dalle mie parti quando si soffre si dice ‘buttare il sangue’. E io nella vita ho sofferto abbastanza, ne sono uscita a testa alta. Non sono l’unica né sarò l’ultima ma è un tratto della mia vita che mi ha reso quella che sono oggi. Poi, sono molto legata alla famiglia e ai miei fratelli, a cui ho fatto un po’ da madre quando avevo sei anni. ‘Sangue’, poi, perché il cancro che ho avuto era del sangue e, infine, la musica e le parole le ho nel sangue. La sento dentro”.
La musica, croce e delizia di una vita
Quello con le note è, del resto, un rapporto congenito per BigMama, che si muove nelle vene dell’artista per un bisogno preciso. Lo stesso per il quale un tema come l’amore quasi non è frequentato. “La musica è sempre stata una cura per me, fin da bambina. Ho risolto molti problemi ma, come per tutti, ogni giorno ce ne sono di nuovi, e io ho usato la musica al cento per cento. Da piccola per sfogare il mio malessere, poi per posizionarmi”.
E spiega: “Ho sempre desiderato essere al centro dell’attenzione e con la musica ci sono riuscita. Durante le malattia, poi, la musica mi ha tenuto in vita: è stata la mia sola valvola di sfogo reale, senza mai cercare pietismo. Durante la terapia, per esempio, indossavo la parrucca e facevo le interviste. Anche oggi resta il mio sfogo ma non nego che in certi caso mi faccia anche del male, se non raggiungo i traguardi che mi impongo”.
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È quanto successo, prosegue, “lo scorso anno quando non mi hanno preso a Sanremo Giovani. Ci tenevo tantissimo e, quando non è andata bene, sono stata molto male. Mi colpevolizzo spesso per gli insuccessi e mi sono maltrattata: ero convinta di non valere abbastanza. Ho dovuto andare dalla psicologa e insieme abbiamo trovato nella palestra e nella boxe una nuova valvola di sfogo. Adesso sto bene”.
“L’amore, invece, non mi ispira nello scrivere le mie canzoni, – riflette BigMama – Mi ispirano il dolore e le cose che mi fanno male. Nei pezzi per altri riesco a parlare più facilmente d’amore e forse è proprio una questione di ispirazione personale. Non ho mai scritto pezzi d’amore perché non ne avevo bisogno e in fondo ho iniziato a scrivere per rabbia, non per cercare di fare delle hit. Scrivo quando ne ho bisogno e i pezzi d’amore li vedo ancora oggi come ricerca di hit”.
A caratterizzare molte delle canzoni, la cifra dell’ironia e dell’autoironia. “L’ironia mi appartiene ed è una chiave che resta. Anzi, ciò che funziona del mio messaggio è il fatto di parlare di temi impegnati controbilanciati da una personalità autoironica”, riconosce Marianna. “Mi piace ironizzare su me stessa e lo faccio anche in questo disco. Ovviamente, in quelle canzoni che trattano di violenza e malattia non c’è bisogno di quella nota”.
Il discorso all’ONU e la centralità della donna
Dopo l’esperienza a Sanremo, BigMama è volata a New York dove ha tenuto un discorso al Palazzo di Vetro dell’ONU. “Ho parlato di quello che è stato il comportamento degli altri verso di me nella mia vita. E del senso di oppressione in quanto donna: quel sentirsi sbagliata e in difetto per il semplice fatto di essere donna. Credo che la voce delle donne deve essere valorizzata tutto l’anno, non un solo mese o un girono. È importante che ci sia una giornata che lo ricorda, ma dobbiamo farlo ogni giorno”.
E femminili sono le due voci che ‘Sangue’ ospita nella tracklist, quella di M¥SS KETA e de La Niña Del Sud. “Con la M¥SS siamo amiche e abbiamo già collaborato diverse volte. Si è spesa per certe tematiche quando nessuno ancora lo faceva e le ha portate in musica, raggiungendo i giovani”, spiega Marianna. “Condividiamo molte idee e per questo ci tenevo ad avere la sua voce nell’album. Lo stesso vale per La Niña, una delle artiste più interessanti della scena. C’è grande stima tra noi ed è artisticamente fortissima”.
Dopo l’uscita del disco, BigMama in estate sarà protagonista dei più importanti festival della penisola. In attesa del prossimo 14 novembre quando sarà in concerto all’Alcatraz (prevendite aperte su ticketone e in tutti i punti vendita abituali) per un live che si preannuncia infuocato.
La tracklist di ‘Sangue’
- Fortissima Freestyle
- Cento Occhi
- La Rabbia Non Ti Basta
- Sangue
- Ragazzina
- Dea
- Mama Non Mama feat. La Niña Del Sud
- Malocchio
- Touchdown feat. M¥SS KETA
- Bomba a mano
- Veleno
- Mamasutra
Foto da Ufficio Stampa / Kikapress