Si intitola Questo non è un cane/Domo (Woodworm/Universal Music Italia) il nuovo album di Claver Gold che contiene i brani del precedente Questo non è un cane arricchito dai più recenti singoli I miei cani, Con i miei brothers e collaborazioni inedite con esponenti della scena rap italiana a cui l’artista è legato da rapporti di stima musicale ed amicizia. Tra questi Il Turco, Bader Dridi & Brenno Itani, Kenzie, Davide Shorty & SPH, Mattak, Danno & Kaos, Dutch Nazari, Valter Guidi & Djomi, Bleach, Chiky Realeza, Murubutu, Moder e Ugo Crepa.
Una riedizione sui generis e una deluxe decisamente ricca, che propone una nuova visione del progetto di Claver Gold uscito nel 2022. «Non sono un grande conoscitore delle deluxe dei dischi. – ci dice – Non sapevo come si facesse una deluxe. Avevo ascoltato al massimo quella di Marra e Guè di Santeria. Volevo dare nuova luce a questo disco con featuring e campane diverse che potessero raccontare la mia storia. Ho chiesto a Woodworm di poter dare nuova vita al disco. Si chiama Domo proprio perché viene da domestico. Ci sono nuove voci in questo racconto iniziato da me».
Claver Gold: inediti e featuring di Questo non è un cane/Domo
Due nuovi brani dunque e un featuring nelle canzoni che in origine non lo prevedevano. I due inediti, nello specifico «erano già stati concepiti prima dell’uscita della deluxe ed erano pronti per uscire. – spiega Claver Gold – Facevano già parte del disco per il tipo di racconto, ma volevamo dare un taglio più preciso al primo album e li abbiamo esclusi. Suonavano leggermente diversi rispetto al resto, erano più allegri e con meno pesantezza interiore. Direi che sono due brani meno conscious, ma mi piaceva l’idea di offrire un lato sereno: è il momento personale che sto vivendo».
Per i featuring, invece, la scelta di Claver Gold è stata quella di inserire una collaborazione in ogni traccia «senza feat rap». «Inizialmente – ci racconta l’artista – ho domandato ai colleghi più intimi, come Murubutu, quali fossero i loro pezzi preferiti. Si sono scelti quindi da soli i brani. Ci sono sia rapper giovani come SPH e Djomi che colonne dell’hip hop come Danno e Il Turco. È una via di mezzo, rappresenta la mia generazione del rap: io sono lì in mezzo». Un lavoro non semplice, quindi, che ha previsto la riapertura e la ri-lavorazione del primo album. «Sono molto geloso di quello che scrivo e faccio fatica a fare featuring. – dice Claver Gold – Infatti, nei dischi precedenti, ce ne sono pochissimi. Faccio fatica, quindi immaginati cosa vuol dire per me decomporre un pezzo finito. Ho scelto di togliere le seconde strofe, anche se mi piacevano, e di far rappare tutti lì. Entrano così nel brano a un secondo ascolto per chi non ha sentito la canzone originale: sono io che presento il pezzo e chi viene con me racconta la sua versione».
I live
Nelle prossime settimane Claver Gold proporrà dal vivo questo ambizioso progetto discografico con il QNEUC/D Tour, quattro appuntamenti live esclusivi che vedranno la partecipazione di diversi special guest. Si parte il 20 aprile al Kindergarten di Bologna, poi il 5 maggio a Torino (Hiroshima Mon Amour), il 9 maggio a Roma (Largo Venue) e l’11 maggio a Lodi (Idol Music Festival). «Ci saranno alcuni degli ospiti della deluxe. – spiega il rapper – Alcuni faranno le aperture e altri saranno sul palco. Canteranno i pezzi miei e pezzi loro. Sarà quindi uno show diverso dal solito, in cui gli ospiti avranno un piccolo spazio per raccontare la loro storia. Questi live sono piccole reunion e piccole jam hip hop».
E, dopo la fatica della deluxe, cosa c’è nel futuro di Claver Gold? «Ogni tanto penso che dovrei scrivere di più, ma più vado avanti con gli anni più faccio fatica. – ci risponde – Scrivo pochissimo, mezze strofe, mi appunto melodie. A me piace però avere chiaro il concetto di album e poi iniziare a lavorarci, altrimenti scriverei tutte cose spaiate che non riuscirei a mettere insieme. Aspetto l’ispirazione per il nuovo disco. Senza featuring (ride, ndr)».