Il 24 marzo è uscito Riserve, il secondo album de I Boschi Bruciano, anticipato dai singoli Il mio futuro e America. «Nasciamo come quartetto 4 anni fa. – ci dice il duo – Abbiamo pubblicato il primo disco, ma poi c’è stata la pandemia e da quartetto siamo rimasti in due. Ora siamo un power duo con le chitarre distorte. Abbiamo semplificato le strutture ed è nato Riserve».
Riserve è di fatto il risultato di un lungo e avvincente lavoro di ricerca sonora, un punto di svolta nello sviluppo del progetto de I Boschi Bruciano. Rappresenta allo stesso tempo una sintesi del loro percorso musicale e un assaggio del nuovo mix di rock abrasivo ed elettronica. «A livello di sound – raccontano – abbiamo cercato un punto di incontro tra il mondo dell’elettronica e quello dei chitarroni e dei power duo. Abbiamo cercato una semplificazione assoluta partendo da zero e con una ricerca sonora. Ci ispiriamo alle band inglesi e canadesi, ma restiamo fedeli alla vocalità italiana di cui siamo innamorati».
Proprio i testi sono infatti fortemente ispirati dalla provincia cuneese da cui i due musicisti provengono. «Riserve è un disco che parla di temi sociali. – spiegano – Questa è una differenza rispetto al passato, perché nasciamo come una band emo di ragazzi poco più che adolescenti. Da adulti parliamo di problemi che ci stanno a cuore e che vediamo anche sui volti dei nostri coetanei. Parliamo del nostro rapporto con la provincia di Cuneo, dove mancano eventi che possano unire. Da qui, secondo noi, nasce il degrado».