È stato il palco dei MI AMI Festival 2023, nella serata di venerdì 26 maggio, a ospitare la prima presentazione live ufficiale di ‘In Memoria’, nuovo album degli Iside. Disponibile in vinile e in formato digitale, il progetto della band bergamasca arriva dopo i singoli Funerale e Dna ed è un concept che attraversa la vita in una provincia anonima. Nelle dodici tracce, infatti, rock e pop autorale ritraggono un vivere fatto di meccanicità e solitudini in cui il reale non lascia spazio ad alcun tipo di immaginazione.
Flussi di pensieri e prese di coscienza si affastellano, dunque, e si rincorrono per un movimento a spirale di riflessioni che non dà respiro. Vita, morte e tutto ciò che si muove in mezzo sono il cuore di ‘In Memoria’. “È il nostro secondo disco in studio – ci racconta Dario Pasqualini, frontman del gruppo in cui militano anche Daniele, Dario e Giorgio. “Parla della nostra vita nei nostri ricordi di ciò che ci ha formato come esseri umani”.
“‘In Memoria’ vuole essere un gigantesco hard disk con tutto ciò che fa parte della geografia dei nostri posti e delle nostre famiglie, quello che ci ha costruito come esseri umani prima ancora che come persone che fanno musica. Questo disco è come se fosse il percorso di vita di un qualsiasi essere vivente con tutti i drammi e i problemi che comporta la vita di ognuno di noi. Abbiamo deciso di fare musica e di fare dei testi molto sinceri, molto spontanei che non prevedessero mezze misure né giri di parole retorici inutili”.
Nelle tracce, riflessioni e pensieri che appartengono a Dario in primis ma che sono condivisi dalla band e diventano terreno comune anche per chi ascolta. ”Samo in quattro nella band e ognuno ha un ruolo abbastanza chiaro ma anche sempre ibrido”, prosegue Pasqualini. “Io penso a tutta la parte di scrittura e tutto ciò che appartiene alla voce, mentre gli altri ragazzi si occupano soprattutto della produzione e della parte più tecnica di mix e master. Iside è un sistema: ci troviamo in studio, ci buttiamo addosso l’un l’altro un botto di idee in uno scontro perenne!.
“Anche per questo ci vogliono due anni per un disco!, anche se il tempo non fa mai male per queste cose. E siamo molto felici di quello che siamo riusciti a fare”, racconta ancora il frontman. “Questo album parla di noi, del nostro paese che è il paese di tutti noi quattro. Siamo nati e cresciuti lì e ne siamo orgogliosi. Speriamo che il tour possa proseguire perché nella dimensione live possiamo portare in un modo più diretto e preciso le emozioni a cui teniamo. In questo disco c’è anche molta ricerca di empatia affinché le nostre emozioni si possano sviluppare arrivando a chi ci sta ascoltando. Quindi il live è sicuramente è il momento più potente in cui questa cosa si può venire realizzare”.
Foto da Ufficio Stampa MN