Apple Music ha svelato la classifica completa dedicati a I 100 migliori album di sempre e incorona ‘The Miseducation of Lauryn Hill’ al primo posto. “Questo è il mio premio, ma è un racconto ricco e profondo – ha dichiarato l’artista – che coinvolge tante persone, tanti sacrifici, tanto tempo e tanto amore collettivo”.
Per celebrare la Top 100, Zane Lowe e Ebro Darden di Apple Music si sono seduti Nile Rodgers e Maggie Rogers, per riflettere sulla lista durante una speciale tavola rotonda trasmessa a livello globale su Apple Music. I 100 migliori album è la classifica dei più grandi dischi del XXI secolo, stilata dal team di esperti di Apple Music insieme a un gruppo selezionato di artisti, cantautori, produttori e professionisti del settore.
L’elenco è una selezione editoriale, del tutto indipendente da qualsiasi numero di streaming sulla piattaforma.
La Top Ten completa e le motivazioni
1. The Miseducation of Lauryn Hill (1998), Lauryn Hill
Il primo – e unico – album in studio da solista di Lauryn Hill è stato un terremoto nel 1998. Uno sguardo incredibilmente crudo e profondo nel paesaggio spirituale non solo di una delle più grandi star dell’epoca, ma dell’epoca stessa. Era, e rimane, un talento unico nel suo genere, la cui ispirazione e innovazione può essere ascoltata attraverso i decenni. Gli artisti elaborano lunghe discografie sperando di realizzare un’opera coesiva abbastanza risonante da rimodellare la cultura e iscrivere il proprio autore nel pantheon della musica. Lauryn Hill l’ha fatto in una sola volta.
2. Thriller (1982), Michael Jackson
Ci sono pochi album pop, o addirittura opere d’arte, che denotano un cambiamento totale nel tempo e nello spazio come Thriller di Michael Jackson nel 1982. Non ha fatto altro che definire il moderno blockbuster pop e ridefinire l’ambito e la diffusione della musica. Sette dei nove brani originali sono entrati nella top 10 dei singoli e l’album è diventato uno dei più venduti di sempre.
3. Abbey Road (1969), The Beatles
Abbey Road dei Beatles è una raccolta di canzoni senza età e senza eguali di una band che ha cambiato il mondo al suo apice creativo. L’undicesimo e penultimo album della band rappresenta niente di più e niente di meno che quattro esseri umani estremamente dotati che suonano insieme una canzone indelebile dopo l’altra nella stessa stanza.
4. Purple Rain (1984), Prince & The Revolution
Con metà della sua tracklist composta da singoli da top 10, questa colonna sonora è ciò che ha veramente trasformato Prince Rogers Nelson in uno degli artisti pop più facilmente riconoscibili e distintivi di sempre. Prince è stato spesso paragonato a Jimi Hendrix per il modo in cui mescolava musica bianca e nera, sacra e profana. La realtà è che non aveva precedenti allora e non ha paragoni oggi.
5. Blonde (2016), Frank Ocean
Sebbene Blonde racchiuda 17 brani in un’ora scarsa, si tratta di una palette di idee molto vasta, che testimonia l’intelligenza di sventolare la propria bandiera artistica. E di confidare nel fatto che il pubblico saprà accoglierla. Così è stato. E Ocean si è affermato come un artista generazionale particolarmente adatto alle complessità e ai cambiamenti convulsi del secondo decennio del XXI secolo.
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6. Songs in the Key of Life (1976), Stevie Wonder
Nel 1974, Stevie Wonder era la popstar più apprezzata dalla critica mondiale, ma stava anche pensando di abbandonare del tutto l’industria musicale. Così, quando due anni dopo uscì Songs in the Key of Life, la risposta fu talmente ampia che divenne, all’epoca, l’album venduto più velocemente nella storia. L’album, che dura quasi 90 minuti, è melodico senza sforzo, di ampio respiro e profondamente personale. Dal punto di vista sonoro, culturale ed emotivo, Songs in the Key of Life è molto più di una gigantesca raccolta di canzoni. Rappresenta un’autentica visione del mondo.
7. good kid, m.A.A.d city (2012), Kendrick Lamar
Il secondo album di Kendrick Lamar, good Kid, M.A.A.D. City, è uno dei dischi hip-hop più importanti del 21° secolo. Gli storici dell’hip-hop della West Coast, come Snoop Dogg e Dr. Dre, hanno consacrato Lamar per portare avanti l’eredità del gangsta rap, e l’eredità di questo album è un esempio cruciale di narrazione americana che ha affermato il futuro vincitore del Premio Pulitzer come forse il più abile scrittore della sua generazione.
8. Back to Black (2006), Amy Winehouse
La voce ultraterrena e senza tempo di Amy Winehouse rende la sua musica diversa. Non tanto in un tentativo di ricreare il passato, quanto di onorare la musica che amava pur rimanendo fedele alla figura trash-talking e autoironica che era. Il suono di Back to Black potrebbe piacere ai fan del retro-soul e ai classicisti del jazz, ma l’attitudine è più vicino al rap. Sì, era divertente. Ma non scherzava affatto.
9. Nevermind (1991), Nirvana
Nevermind e la traccia di apertura Smells Like Teen Spirit non segnarono solo un’improbabile svolta per il trio di Seattle, ma sconvolsero la cultura popolare in modi mai visti prima e da allora. Il punk è diventato pop e il grunge si è diffuso in tutto il mondo. I muri dell’industria sono andati in frantumi e il cantante Kurt Cobain è stato consacrato come voce riluttante di una generazione bisognosa di espiazione, il tutto apparentemente da un giorno all’altro.
10. Lemonade (2016), Beyoncé
Il sesto album di Beyoncé, che ha stravolto il concetto di genere. È furioso, sfidante, angoscioso, vulnerabile, sperimentale, muscolare, trionfante, umoristico e coraggioso. Una vivida dichiarazione personale, rilasciata senza preavviso in un momento di pubblico scrutinio e di sofferenza privata. Ogni secondo di Lemonade merita di essere studiato e celebrato.
Come ulteriore regalo agli appassionati di musica, Apple Music ha creato 100 audio commenti che raccontano la storia di ogni album e ne contestualizzano il significato e la posizione nella lista. Scritte da un team di esperti musicali e curate da pluripremiati redattori audio, sono “compagni sonori” dei 100 migliori album di Apple Music. Ascoltate le storie che si celano dietro ogni album e altro ancora su Apple Podcasts all’indirizzo apple.co/100BestRadio.
Immagini da Ufficio Stampa