La cover di ‘Red Light’, primo clubtape di Elodie, porta la firma di Milo Manara: un elogio del corpo femminile e della sua sacralità.
È uscito a sorpresa Red Light, il primo clubtape di Elodie, la cui cover è firmata da Milo Manara. Un sodalizio artistico – quello tra Elodie e il Maestro, tra i più celebri fumettisti del nostro paese e nel mondo – che ha dato vita a un ritratto della cantante. Un’elaborazione culturale in cui il tema dell’indipendenza femminile e la potenza del corpo sono centrali. Il Maestro Manara – che con le sue eroine a colori ha tratteggiato sempre donne combattive e sensuali, protagoniste attive delle storie – in questa cover rappresenta quindi Elodie.
«Credo che sia tra i regali più belli che mi siano stati fatti. – dice Elodie in conferenza stampa – Avevamo già deciso di lavorare insieme, ma questa cover è venuta fuori in modo molto organico dopo lo scandalo della foto senza veli. Anche perché devo dire che la gente è molto semplice. Sai già che andrai a colpire una fascia di pubblico. Mi sono sempre divertita molto a infastidire questa fascia, perché ho la fortuna di potermi esprimere: l’ho sempre fatto e lo farò per tutta la vita».
«Quindi la mia foto ha creato uno scandalo. – continua Elodie – Il Maestro Milo Manara, che dello scandalo ne ha fatto un’arte e che ha dedicato la sua vita al corpo femminile e all’erotismo, ha semplicemente cambiato un dettaglio della foto. Io pudica mi coprivo i genitali. Lui ha deciso di togliere la mano pudica e metterla come gesto di forza. Il corpo femminile non dovrebbe, ancora oggi, suscitare uno scandalo».
Milo Manara commenta la cover di Elodie
Elodie è dunque nuda, con una mano serrata a pugno. Come se rivendicasse il suo essere, la sua libertà, la dignità e la solennità del corpo nudo che diventa manifesto di un pensiero. La libertà femminile desta ancora scompiglio, nella cover rappresentata dal fondale. E spesso sembra quasi ci siano dei limiti, dei confini entro cui la donna deve muoversi se vuole sopravvivere. La matita del Maestro Manara racconta, in contrasto ad un contesto in totale caos, l’eternità del corpo nudo, senza orpelli, nella sua più composta ieraticità.
«Nel disegno, elaborazione culturale dell’immagine, non si copre pudicamente il sesso, anzi chiude la mano a pugno come se rivendicasse la dignità del suo corpo. – dice Milo Manara – Nella rappresentazione del nudo c’è sempre qualcosa di eterno e sacrale. Lo sfondo estetizzante è in contrasto con la ieraticità della figura per far emergere la sua solennità».