Tra i finalisti di ‘Amici 23’, Petit ci racconta il suo primo EP omonimo e l’avventura vissuta in casetta. L’intervista.

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Arrivato in finale nell’edizione 2023 di Amici, Petit ha raccolto sentimenti e riflessioni del percorso degli ultimi mesi nell’omonimo EP (21co Label per Warner Music Italy). Sei tracce, disponibili in formato fisico CD e in digitale, tra le quali i due inediti Brooklyn e Feriscimi che si aggiungono ai brani pubblicati durante il talent. Una scuola che, ci spiega l’artista, lo ha fatto crescere e gli ha permesso di inseguire il proprio sogno, iniziando a trasformarlo in realtà.

Che periodo stai vivendo?
Eh, bello intenso! Sono molto impegnato e sono tornato a casa sì e no due volte da quando è finito Amici. Però sto vivendo un’esperienza bellissima, sono veramente felice quello che sta accadendo e della reazione delle persone. Vedo le loro facce finalmente, perché è strano stare dentro e non sapere cosa ti aspetta fuori. Poi esci, ed è veramente un’emozione incredibile. Sinceramente non ho ancora realizzato ben realizzato il percorso ad Amici 23! Me la sto vivendo e forse, da una parte, è meglio così perché non sto pensando a nulla. Appunto, me la sto veramente vivendo bene e mi sto godendo ogni giorno che passa. Non sto pensando a domani ma penso oggi e mi fa stare bene.

Petit EP
Cover da Ufficio Stampa

Rispetto al percorso che ti eri immaginato, che bilancio finale fai di Amici 23?
Io ci ho sempre creduto, fin da quando sono entrato ma non mi sono fatto aspettative sul fatto di arrivare in finale. Sono entrato che non avevo mai fatto nulla nell’ambiente musicale ma mi sono impegnato, ho lavorato e piano piano mi sono vissuto giorno dopo giorno. Ho cercato di prendere tutto quello che mi hanno insegnato per arrivare in fondo. Quindi, il mio bilancio è buono: sono soddisfatto. Certo, qualcosa posso aver mancato ma ci sarà tempo. Io scrivo quello che vivo e in questo EP c’è molto amore che ho vissuto e che sto vivendo. Però sicuramente c’è tanto ancora da raccontare, anzi tantissimo. Io cerco di vivermi questo momento e osservare tanto per poi metterlo nelle mie nelle mie canzoni. E sto scrivendo tanto.

Che cosa porterai con te di questi mesi?
Porterò con me tutti gli insegnamenti che mi sono stati dati. I due palchi che mi hanno formato, quindi quello del pomeridiano e quello del serale. E porterò con me le bellissime persone che facevano parte del programma, dagli autori a Maria De Filippi, ai vocal coach. E ovviamente tutti i miei compagni con cui ho trascorso otto mesi e che ho conosciuto appieno. È stata un’esperienza troppo bella, quasi difficile da raccontare.

Qual è stato il complimento più bello che hai ricevuto e da chi? Una critica invece?
Un complimento che me l’ha fatto Ron e poi me lo hanno riconosciuto anche altre persone. Ovvero che quando canto sul palco sono vero e naturale, faccio quello che sento. Penso sia la cosa più bella perché si vede che canto quello che sento dentro e si capisce anche come sto come, com’è il mio umore. Quando canto si capisce tutto di me. Di critiche non ne ricordo una di preciso, sicuramente nelle prime le prime puntate quando ancora dovevo entrare e dovevo mettermi a fuoco.

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Veniamo a questo tuo EP, averlo fra le mani che pensieri, o ricordi, ti suscita?
Devo dire che non ho avuto tanti pensieri quando l’ho preso in mano la prima volta! Appena uscito l’EP ero in una bolla di felicità perché il giorno dopo si sarebbe stata la finale. Alla fine ero più concentrato sulla finale che sul disco, però sono felicissimo perché anche le canzoni inedite in tracklist sono come figli per me. Sono due storie due storie diverse che spiegano alcune situazioni e fanno parte di me. Sono io anche quello.

Tra l’altro ti inserisci in un momento in cui la scena napoletana è particolarmente fortunata. Sia Gigi D’Alessio sia LDA hanno espresso stima nei tuoi confronti. C’è qualcuno in particolare con cui vorresti lavorare?
Effettivamente mi sono arrivati un po’ di messaggi e sono contento dei complimenti. Sinceramente collaborerei con tutta la scena napoletana! Ti correggo, però, su una cosa: quel ‘fortunata’.  Secondo me i napoletani sono forti non è fortuna, la musica è nel sangue del napoletano.

Allora mi autocorreggo io e dico, al posto fortunata, florida. Meglio?
Sì, mi piace.

Nell’EP che porta il tuo nome, come hai lavorato a livello di produzione e di suoni?
Ho sempre fatto delle bozze dei miei pezzi e, lavorando con grandi grandissimi e produttori, mi sono poi affidato molto a loro. Nel senso che io faccio il mio, quindi scrivo e canto, e per il resto mi fido di chi lavora con me. E parliamo di produttori come Dardust, Ketra, ZEFF, Dad Boy… insomma, non puoi non puoi non fidarti. Se c’era qualcosa da aggiustare ho detto la mia, altrimenti veramente mi sono fidato al 100% perché loro sicuramente ne sanno più di me.

Petit
Foto da Ufficio Stampa

Tra i brani di questo lavoro, ce n’è uno sui cui ha dovuto lavorare di più prima di arrivare alla forma finale?
Allora, tutti sono nati in maniera proprio naturale ma ti dico solo un aneddoto… Feriscimi l’ho scritta accanto a Marisol e quindi non è stato facile avendo lei vicino. Diciamo che stavo molto sotto pressione e volevo scrivere bene, trovare le parole giuste.

E di queste canzoni quella che porteresti in scaletta fino all’ultimo concerto quale sarebbe?
Non lo so, sono tutte molto diverse… Tornerai la vedo più stadio, più up ma anche Che fai o Mammamì. Non lo so, dipende dall’umore: se quel giorno mi sento un po’ più o più emotivo faccio Tornerai altrimenti, se mi se mi voglio scatenare, Mammamì o Che fai.

Sei impegnato con il tour instore, poi dove ti vedremo?
Tra un instore e l’altro ci saranno dei Festival, quindi sarò live e non vedo l’ora di cantare davanti alle persone perché mi piace. Anche quando ero ad Amici non vedevo l’ora che arrivasse la puntata proprio per cantare davanti alla gente. Ho bisogno di un riscontro diretto.

Di seguito le prossime date instore:

  • 10 giugno – Vibo Valentia, CC VIBO CENTER
  • 15 giugno – Livorno, CC FONTI DEL CORALLO
  • 16 giugno – Cuneo, CC GRANDE CUNEO

Immagini da Ufficio Stampa