Si intitola Mi hai visto piangere in un club (Epic Records/Sony Music Italy) l’EP che segna l’esordio discografico di Rizzo. Un progetto di otto tracce che per la giovane artista ha rappresentato un vero e proprio viaggio, non solo nella musica ma anche nei meandri di se stessa. «Questo EP – ci racconta – è proprio il momento che aspettavo da tantissimi anni. Ho iniziato a lavorare con Sony nel 2021 e, già allora, avevo in mente questo progetto. Si è concretizzato però solo negli ultimi mesi, anche se non ho mai lavorato ai miei brani con la volontà di scrivere i pezzi del disco. Ho fatto musica in questi anni e, quando ho capito che per me era il momento di uscire con un progetto più grande, ho ascoltato quanto avevo fatto. Dico sempre che è stato come partorire: è la realizzazione di tanto lavoro, di tante emozioni e di tanta musica».
Un processo completamente spontaneo e lo si evince anche dalla tracklist, in cui Rizzo indirizza lo spettatore sul mood dei brani: alcuni nascono per ballare e altri semplicemente per piangere. «La gente penserà che sono pazza ascoltando i brani. – commenta Rizzo – Ho voluto quindi trovare un modo per spiegare alle persone che non lo sono, ma che questo è il mio modo di vivere la vita e la musica. È proprio la mia ambivalenza di tutti i giorni: ballo e piango. Posso essere solare ma avere dentro fantasmi che conosco solo io. Ho voluto rendere questa differenza tra i miei brani un punto di forza. Mi dà fastidio il pensiero di incanalarmi in una cosa sola o quando sono costretta a snaturarmi. Ho voluto fare uscire un disco ricco di vibes diverse. Piuttosto te lo spiego e ti dico quali canzoni ascoltare in base al mood».
Tutte le sfumature di Rizzo
Un’ambivalenza spiegata anche dal titolo dell’EP, che racconta come Rizzo si sia sentita in questi mesi, «sempre in giro a far festa e a provare ad anestetizzare le mie emozioni negative». E il benessere? «Non stavo bene davvero – ci risponde – e ho voluto che si sapesse. Ho passato gli ultimi mesi a non capire niente e poi mi sono fermata per realizzare dove stessi andando e risolvere quello che non funzionava. Tutto ciò è riassunto nella mia musica, mi sembrava poco rispettoso mostrare solo una parte di me».
X1MILLY (Piangi) – l’intro dell’EP – è proprio la rappresentazione di fragilità e crolli. «L’intro è molto importante, è il biglietto da visita. – dice Rizzo – Non volevo che uscisse X1MILLY, l’ho scritto sotto la doccia da sola piangendo. Era un brano per me stessa, dico cose che non avevo mai messo in musica perché troppo personali. Pensavo di usarlo sui social, però quando le persone lo ascoltavano ne continuavano a parlare. Ho pensato quindi che fosse giusto condividerlo ed è l’Intro perché mi rende una persona. Mi dà un corpo, un’anima e una storia. Magari hai più voglia di ascoltare il resto».
Continuando il viaggio nella tracklist di Mi hai visto piangere in un club, scoprirete tuttavia che l’Intro è il momento più down del progetto. La chiusa, ad esempio, è su <MOR3 (Balla tantissimo). «Volevo un disco non banale, un progetto che aggiunge qualcosa alla musica che già c’è. – dice Rizzo – Credo che abbia chiavi diverse da ciò che ascoltiamo di solito già nel concept. Non bisogna avere paura di sperimentare con la musica e non devi per forza incanalarti in un genere preciso. Goditi la musica».
«Per me – conclude poi Rizzo – la musica non è egoistica. Questo EP è una chiusura. Da un po’ di tempo non sto scrivendo. Ho passato questi mesi a vivere la mia vita e ora sono in una fase in cui voglio che si chiuda questo capitolo e vivere emozioni nuove. Voglio tornare in studio quando il progetto sarà uscito e quando avrò vissuto al massimo questi mesi. Avrò tante cose nuove da raccontare».