Si intitola ‘Realtà Aumentata’ l’album numero dieci dei Subsonica, che tornano a ranghi completi a cinque anni dal lavoro precedente, ‘8’. Disponibile dal 12 gennaio, il nuovo disco di Samuel, Boosta, Max Casacci, Ninja e Vicio è stato introdotto dai singoli Pugno di Sabbia, Mattino di Luce e Adagio (quest’ultimo dalla colonna sonora originale del film omonimo di Stefano Sollima). Piccoli squarci su un reale che è in continua evoluzione, un movimento continuo che – complice la pandemia – mette a confronto nudo con se stessi e con le fragilità, proprie e altrui.
Il quotidiano e il singolo si inseriscono, così, in uno sguardo che si allarga al cosmico e che nel ritmo trova il battito di un’esistenza su cui riflettere. “Lavorare con i Subsonica non è facile – racconta per primo Samuel in riferimento alla genesi del progetto. “Si tratta di un’entità che nel tempo è sempre più difficile far apparire, come se la vitalità di ciascuno, in qualche modo, si è messa in mezzo”.
“Abbiamo visto accadere di tutto in questi anni, non ultima una pandemia, e siamo arrivati al punto che, dopo un po’ di tempo distanti, ci sono siamo chiesti se fosse necessario questo decimo album”, prosegue. “Allora, ci siamo resi conto che l’assenza di questa entità poteva essere un problema per tutti noi. Per questo, abbiamo voluto far rivivere questo spirito e ‘Realtà Aumentata’ è uno dei dischi più belli realizzato dai Subsonica”.
Da ‘8’ a ‘Realtà Aumentata’: decostruzione e ricostruzione
Proprio a proposito del bisogno di tornare al gruppo, il frontman riallaccia i fili con ‘8’. “Arrivava in un momento in cui il terreno sotto ai piedi stava fortemente cambiando. Dopo molti anni di vita insieme, molti dischi, migliaia concerti. Ed era forse il momento più critico per la band, che aveva costruito un proprio meccanismo, una struttura sulla quale ripetersi. Credo che ‘8’ sia stato un disco estremamente importante per arrivare a una rottura e, prima di costruire, bisogna abbattere quello che hai tra le mani”.
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“Ecco, ‘8’ è stato il nostro disco di autodistruzione. E dopo ogni distruzione è inevitabile che la domanda sia: dobbiamo ricostruire? In quel momento ci siamo accorti che tutti avevamo la voglia di ricostruire. Ci siamo veramente rigenerati, abbiamo guardato la nostra storia e siamo ripartiti dal primo disco. Abbiamo lavorato esattamente come lavoravano i Subsonica di ‘Microchip emozionale’. Tutto quello che è successo tra ‘8’ e ‘Realtà Aumentata’, compresa la pandemia, ha obbligato ciascuno di noi a immergersi nel proprio io personale, a fare i conti con il proprio ego e con quello che avevamo fatto in solitaria. Questo percorso ha portato a ritrovarci e ad avere la fortuna di ripartire da zero”.
Aggiunge Max Casacci: “Credo che le singole attività individuali abbiano reso verosimile la fine del gruppo. Ma i nostri passi in solitaria ci hanno fatto guardare a distanza i Subsonica e capire quanto ci sarebbero mancati. Non riusciremo mai a fare a meno del palco, ma prima di rimetterci in moto con un nuova fase di scrittura ci siamo chiesti se lo volevamo veramente. Ho ritrovato una band capace di orientarsi in un mondo senza confini in cui tutto è possibile ma dove ci si può anche perdere. Bussola alla mano, non abbiamo avuto paura di osare. E ci siamo sentiti liberi in una cornice molto ludica e giocosa. Il mondo musicale attorno a noi è cambiato mille volte e oggi ha meccanismi completamente diversi. In questa sorta di competizione virtuosa abbiamo mantenuto connotazioni nostre, direi novecentesche”.
“‘Realtà Aumentata’ è un album che non cerca il singolo a tutti costi e ha strutture solide”, prosegue Casacci. “Un percorso che ti tiene incollato grazie a una solidità di scrittura su cui via via abbiamo inserito i vari elementi della veste sonora”. Interviene, quindi, Ninja: “È un album fortemente identitario per ritmo, suono, parole. Ovvero, tutto ciò che ci ha reso riconoscibile come patto narrativo dal 1996 a oggi. Allo stesso tempo, però, è calato in una forma espressiva molto nuova”.
“Da una parte i Subsonica hanno ritrovato la necessità e l’urgenza di fare musica e, per la prima volta, il processo creativo ci ha visto insieme tutti e cinque fisicamente nella stessa stanza dal primo all’ultimo giorno. Ho sempre pensato che il principale rischio, o nemico, dei Subsonica fossero i Subsonica, ma sono felice di essere qui e dire che questa sfida l’abbiamo vinta”, conclude. Interviene quindi Vicio: “Proprio come ogni organismo, abbiamo la necessità anche di un luogo fisico in cui stare insieme, per mettere in atto scintille creative”.
“In passato è stata una casetta in campagna ma, con ‘8’ questo meccanismo si è inceppato. A questo giro mi sono preso responsabilità – anche partendo da un’intuizione dei Marlene Kuntz – di trovare un ambiente adatto. ‘Realtà Aumentata’ nasce in b&b nel cuneese, in cui siamo rimasti una settimana ogni mesi da gennaio ad aprile scorso. Credo che l’odore e lo spirito di un luogo dia subito l’idea di quello che può succedere e così è stato. Ci siamo divertiti e credo che questo sia alla base della riuscita di un disco. Alla fine, il luogo siamo noi”.
Dalla scrittura ai live 2024
Samuel prende, poi, la parola approfondendo l’approccio alla scrittura. “Usiamo le parole per far esplodere l’emotività in uno schema che è molto matematico. Ma facciamo anche il contrario, usiamo le parole in modo schematico e la musica fa poi esplodere l’emozione. In questo senso, le parole hanno peso uguale a ogni nota, tutti gli elementi sono allo stesso livello anche se a volte c’è qualcosa che necessita di essere in prima fila mentre altro resta indietro. Ma occorre anzitutto guardare il mondo, assistere alle cose che capitano e immergervisi il più possibile”.
Da sempre, del resto, la band ha seguito un flusso personalissimo che ha sempre superato ogni definizione musicale di genere. “I Subsonica sono nati in un momento in cui la tecnologia ha mischiato le carte e tutti potevano fare tutto. Siamo nati in un territorio crossover, svincolati da etichette rigide per cui non abbiamo mai seguito un genere musicale ma l’emotività musicale di ciascuno di noi. Siamo una consolle di giochi con un gioco solo, ovvero il suono dei Subsonica. Oggi siamo tornati a un tempo in cui si parla di generi e ci troviamo a dover spiegare che cosa facciamo. Ecco, noi facciamo la musica dei Subsonica”.
In occasione del decimo album, i Subsonica si esibiranno dal vivo nei principali palazzetti italiani con il Subsonica 2024 Tour, al via il 3 aprile da Mantova. “La musica è un collante sociale strepitoso – spiega Boosta – e sapere che hai fatto parte della vita di molte persone è un privilegio che non succede a tutti. Anche per questo non vediamo l’ora di tornare sul palco. Come sarà il nostro pubblico? Sai, questa è un’epoca particolare, in cui le generazioni si stanno accorciando sempre più velocemente. Quindi possiamo solo intuire che pubblico troveremo in base alla storia che abbiamo”.
“Nel corso degli anni abbiamo visto cambiare la gente sotto il palco: è un pubblico che cambia e non invecchia, ovvero cresce perché arrivano nuove generazioni. La fotografia della musica e del valore che abbiamo arriva proprio dai live”. Aggiunge Vicio: “Il live è la nostra mecca. Nel nuovo show ci saranno tanti pezzi nuovi e il filo conduttore sarà, come sempre, la pulsazione, il movimento. Ci sarà una componente visiva importante: vorremmo creare condizioni che non si sono mai viste in uno spettacolo dei Subsonica”.
Di seguito le date del tour (Live Nation):
- 3 aprile – Mantova, PalaUnical
- 4 aprile – Milano, Mediolanum Forum
- 6 aprile – Conegliano (TV), Zoppas Arena
- 8 aprile – Roma, Palazzo dello Sport
- 10 aprile – Bologna, Unipol Arena
- 11 aprile – Firenze, Mandela Forum
- 13 aprile – Torino, Inalpi Arena
Foto da Ufficio Stampa