Andrea Bocelli inaugura i festeggiamenti per i 30 anni di carriera sul palco degli Oscar 2024 con il figlio Matteo: la performance.
Dopo aver sfilato sul red carpet, Andrea e Matteo Bocelli si sono esibiti a sorpresa sul palco della cerimonia degli Oscar 2024. Cominciano così i festeggiamenti per i 30 anni di carriera del tenore italiano che, 25 anni dopo l’apparizione con Celine Dion nel 1999, è tornato ospite del prestigioso evento. Insieme al figlio, ha regalato un’anteprima della nuova versione di Con te partirò / Time to say Goodbye, riarrangiata e prodotta da Hans Zimmer.
“Un nuovo debutto – lo ha definito Bocelli – che fa parte di un progetto più ampio in arrivo. Sono onorato che si sia svolto sullo stesso palco degli Oscar”. La traccia, da ora disponibile su Decca Records – e “più di una canzone per me. È l’inno nazionale della mia famiglia, è casa ed è la colonna sonora di centinaia di ricordi. Cantarla con mio padre in una nuova orchestrazione è un grande onore. E cantarla sul palco degli Oscar – la ‘fabbrica dei sogni’ – è per me un sogno incredibile che diventa realtà!”. Così Matteo al suo debutto sul quel palcoscenico.
Nella nuova traccia, lo stile di Hans Zimmer ha creato un paesaggio sonoro epico trasformando completamente l’amatissimo successo di Bocelli, pur mantenendone intatto il suo travolgente nucleo musicale. “È stata una sfida emozionante trovare una nuova prospettiva musicale ad un capolavoro. – spiega il maestro – E fornire un panorama cinematografico a due delle più grandi voci del mondo”.
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Time To Say Goodbye vede Andrea e Matteo Bocelli incidere di nuovo insieme dopo ‘A Family Christmas’, l’album natalizio uscito in tutto il mondo e, prima ancora, dopo il loro duetto Fall On Me. E quest’anno Andrea celebra il suo trentesimo anno nel settore musicale con una serie di importanti eventi.
Tra queste, le tre date al Teatro del Silenzio (15, 17 e 19 luglio, le ultime due già sold out da mesi) che vedranno alcune guest star a sorpresa. In arrivo anche un nuovo documentario intitolato Andrea Bocelli: Why I Believe e successive pubblicazioni.
Foto da Ufficio Stampa
