Grande attesa per la britannica Anna Calvi e il suo live a Roma: la migliore sorpresa dell’indie internazionale di questi ultimi anni. La nostra recensione
Un nuovo spazio per concerti (Social Park di Roma), un po’ complicato da raggiungere, ma organizzato ed efficiente, è la location scelta per la data capitolina di uno dei nomi più interessanti del nuovo panorama musicale internazionale, Anna Calvi (artista britannica d’origine italiana). Prima di lei si esibiscono gli Rbsn di Alessandro Rebesani, buona e tecnica band di soul, jazz- fusion nostrana.
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Anna Calvi: fiamme e velluto nel live romano che conferma la grandezza di un’artista priva di condizionamenti.
L’attesa è, comunque, tutta per lei: lady Anna, la migliore sorpresa dell’indie internazionale di questi ultimi anni, oramai apprezzata da tanti anche in Italia. Cosa del tutto naturale anche dopo l’interesse suscitato in personaggi musicali di tutto rilievo come Brian Eno, David Byrne, Marianne Faithfull e Nick Cave e alla luce dei suoi dischi come l’ultimo e strepitoso “Hunter”, in particolare. Dal vivo, poi, queste impressioni acquistano ancora più concretezza visto che, fin dall’introduzione (l’omonimo brano che dà il titolo all’album), la Calvi appare ancora più convincente e brava, sorretta da una vocalità decisamente invidiabile, capace di passare dai toni più aggressivi a liriche elaborazioni.
Sussurri sensuali spesso accompagnano la chiusura dei brani (per la maggior parte tratti da “Hunter”) che si espandono attraverso le originali elaborazioni della sua appendice elettrica una telecaster che appare enorme in confronto alla sua figura minuta, androgina e sexy. Fiamme e velluto camminano appaiati alla ricerca di un’identità che possa comprendere ogni pulsione senza per forza essere codificata: libertà assoluta senza distinzione di generi o di sesso. Musicalmente, poi, non c’è mai un momento di tregua e i fedeli compagni di viaggio (Daniel Maiden- Wood alla batteria e cori, Mally Harpaz alle tastiere e percussioni) appaiono in perfetta sintonia con la musicista britannica e capaci di seguirla magistralmente in ogni ispirazione.
La chiusura (non poteva essere migliore) è affidata ad una cover dei Suicide (“Ghost Rider”), tratta dal loro primo album, nella quale la Calvi si produce in un dirompente assolo di chitarra (accovacciata in terra) che fa letteralmente impazzire i presenti. E’ passata poco più di un’ora dall’inizio del concerto ma, nonostante la brevità del set, siamo tutti soddisfatti di aver condiviso molteplici sensazioni con una grande artista in un ambito rock, così viscerale e sincero, come da tempo non accadeva.
Anna Calvi scaletta concerto:
- Hunter
- Indies or Paradise
- As a Man
- Wish
- No More Words
- Swimming Pool
- Rider to the Sea
- Suzanne & I
- I’ll Be Your Man
- Desire
- Don’t Beat the Girl Out of My Boy
- Ghost Rider (Suicide Cover)
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