Per molti artisti e gruppi musicali, registrare un album è sempre stato il punto arrivo della propria arte. Un gruppo di canzoni a cui affidare i propri pensieri, emozioni e nel quale raccontare anche l’ambiente sociale. Non è stato sempre così e sta tornando a non essere più così. Troppi artisti però, non riescono a riconoscere che l’album sta rapidamente diventando una reliquia del passato che può diventare persino dannoso per la loro carriera.
Oggi viviamo in un mondo singoli, nessuno si siede ad ascoltare un album di quaranta o cinquanta minuti. Nella società della musica mobile, ascoltata spesso su smartphone e in streaming, perché un artista dovrebbe anche prendersi la briga di passare mesi a creare un album? Le vendite di album sono diminuite di un altro 17,7 percento secondo Nielsen Music. Taylor Swift e Ed Sheeran sono stati gli unici due artisti a superare il milione di copie di album venduti nel 2017; i tempi in cui si vendevano un milione di album in una settimana sono definitivamente finiti.
Sono stati gli artisti hip hop a rendersi conto per primi della tendenza e ad iniziare a pubblicare singoli più spesso. L’idea è che avere una nuova canzone in classifica in questo momento è meglio che aspettare un anno per pubblicare un album di dieci canzoni, di cui probabilmente solo una o due attireranno l’attenzione. Stiamo tornando agli anni ’50 e ’60, anni in cui gli artisti procedevano a singoli, perchè il pubblico poteva dimenticarsi di un artista se non pubblicava musica per due mesi.
I consumatori di musica non sono attualmente interessati a un pacchetto di canzoni. Alcuni artisti sono in grado di registrare un album con un senso e un filo che unisca le diverse canzoni, ma sono pochissimi. È tempo che gli artisti le band e case le discografiche si arrendano al fatto che viviamo in un mondo musicale fatto di singoli e che l’album non è il prodotto che cercano i consumatori.