Nella stagione forsennata dei concerti, con calendari (fin troppo) ricchi e date che si accavallano, la scelta del giusto contesto può fare la differenza. I Baustelle – in questo senso – si sono preparati ad una estate memorabile, scegliendo festival e location adatte ad incorniciare il loro ultimo album, Elvis, con panorami da cartolina. Il concerto diventa così una vera e propria experience, forte di un’impronta in grado di renderlo indimenticabile.
L’ultimo live in ordine cronologico della band si è tenuto in occasione della rassegna Suoni Controvento presso l’Arco di San Damiano nell’area archeologica di Carsulae. Una tappa in parte sfortunata: il 5 agosto nel centro Italia si è abbattuto infatti un acquazzone che ha costretto l’organizzazione a rimandare il live al giorno successivo. Non senza sovrapposizioni e intoppi (il 6, per la stessa rassegna, si è esibito anche Goran Bregović ad Assisi). «Grazie per la pazienza», precisa infatti Francesco Bianconi al pubblico presente, accorso nel Parco archeologico dopo aver sistemato le agende. La pioggia – nell’arco di appena 24 ore – ha lasciato il posto a un sole cocente e, davanti all’Arco di San Damiano, la spianata assolata sembrava attendere i teli del pubblico e le note degli strumenti musicali.
L’area archeologica di Carsulae – di epoca romana – costringe tuttavia a una breve passeggiata tra le rovine prima dell’arrivo a destinazione: immaginate di dover percorrere l’antica via Flaminia prima di scorgere il palco e di poter godere delle note di Elvis. Neanche è iniziato e il concerto già è avvolto da fascino e misticismo: qui – per quanto il parallelismo possa essere forzato – i testi dei Baustelle, tra annientamento e disillusione, sembrano indossare l’abito che meritano pur nella loro indefessa attualità.
I Baustelle a Carsulae: la scaletta dell’Elvis Tour
La scaletta dell’Elvis Tour non affronta in realtà molte variazioni ed è più o meno la stessa in ogni location: si parte con l’Intro e Andiamo ai Rave, ma nell’evoluzione del live non mancano incursioni nel passato (La guerra è finita) e una bellissima cover de La Donna Cannone di Francesco De Gregori. L’encore (fisso) è con Gomma, La Canzone del Riformatorio e Charlie Fa Surf. Un live rapido e con poche pause (su Gran Brianza, lapdance asso di cuori stripping club Bianconi ha chiesto al pubblico di cantare insieme alla band), al centro c’è la musica.
Ed è anche giusto così, quando sul palco ci sono i Baustelle: a cosa servono i dialoghi didascalici se sono le canzoni a parlare per loro? Il pubblico, nei live di artisti simili, è di fedelissimi: persone che godono delle note ma che sposano anche i concetti. Un rito collettivo impreziosito dal luogo. «Non son concerti da tutti i giorni questi – dice Bianconi – Non capita spesso. Dal palco è bellissimo, sembra l’Isola di Wight»: un unicum imperdibile, fotografia incancellabile di un momento che coniuga storia, arte e attualità. Il tutto ben riassunto dalle frasi finali di Bianconi: «Elvis è ancora vivo a Carsulae, lo vedo dentro di voi».