A pochi giorni dagli ultimi live all’Arena di Verona, Claudio Baglioni racconta lo show ‘aTUTTOCUOREplus ultra’ guardando al futuro prossimo.

Alla vigilia dei suoi ultimi otto concerti all’Arena di Verona, Claudio Baglioni riceve un’investitura speciale. È il Baglioni architetto, questa volta, a essere premiato con l’iscrizione nell’albo d’onore nell’ordine degli architetti della provincia di Verona per il palco centrale progettato nel 2018 per il tour Al centro datato 2018. “Sono contento di essere a Verona in una veste assolutamente diversa, un’occasione che non mi sarei mai aspettato. Come dire, sono un architetto credente ma non praticante”.

E a proposito degli anni di studio, ricorda. “Mi sono laureato vent’anni fa, quindi ero già grandicello; ero studente lavoratore, di lusso, diciamo privilegiato. Ma, attenzione, è una laurea vera: non è stata presa per via telematica!”, scherza. “Più che altro è stata voluta da mia madre perché voleva che suo figlio facesse un mestiere vero. Quando io dicevo ‘faccio il cantante, il musicista’ la replica era ‘ma il lavoro vero qual è?’. Ecco, insomma, eccomi oggi con l’attestato ufficiale”.

Baglioni Verona
Foto da Ufficio Stampa

Proprio a Verona, ora con aTUTTOCUOREplus ultra, l’artista e l’architetto Baglioni si incontrano chiudendo un cerchio. “Mi fa piacere concludere quest’esperienza di aTUTTOCUORE come musicista e architetto all’Arena di Verona, il luogo che forse mi ha iniziato davvero a questa carriera. Era il 1975 quando entrai in arena un po’ con la stessa sensazione che avevano i guerrieri entrando nell’anfiteatro. Per la serie, qui si parrà la nostra nobiltà. Da allora mi sono innamorato della città, ma più che altro dell’arena”.

A quasi cinquant’anni di distanza, la città scaligera si prepara a ospitare una nuova serie di concerti che potrebbe non essere l’ultima. C’è apertura, infatti, alla proposta di un ritorno in arena magari nuovamente con quel palco al centro che è valso all’artista la premiazione odierna. Intanto, si pensa a questa residency 2024: “Sono otto concerti che arrivano dopo i quattro dell’anno passato, per un totale di dodici concerti finali. Dodici come le note di una scala musicale cromatica. Quello di Verona sarà un concerto con una sua dimensione esaltata dalla tecnologia per contribuire all’emozione totale”.

Lo show aTUTTOCUOREplus ultra e il futuro

aTUTTOCUOREplus ultra segnerà il mio commiato dall’anfiteatro e, vista l’occasione, mi son fatto invaghire anche da un’altra possibilità”, confessa Claudio Baglioni raccontando qualcosa in più dello show. “Ovvero, quella di avere uno spazio teatrale, una tridimensionalità. Abbiamo pensato è un palco che è decisamente sovradimensionato: lo abbiamo sviluppato molto in altezza, profondità e larghezza ispirandoci a Escher con le sue scale pazzissime, senza una prospettiva chiara e con assonometrie che da capogiro. Lo sforzo è stato cercare di portare in avanti quello che pubblico non vede, cioè la gradinata”.

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“Quindi – prosegue – ci esibiamo, né più né meno, come su una grande molto alta. Saremo in 102 sul palco, 80 performer e 21 musicisti. Sarà una sorta di opera, che io con un po’ di presunzione chiamo totale. Però, in effetti, io ci ho messo tutto quello che ho imparato in questi ormai sessant’anni di carriera”. Dopo questi impegni veronesi, Claudio Baglioni tornerà nei teatri – presumibilmente durante l’autunno-inverno prossimi ma il calendario non è ancora stato definito. “Mi piacerebbe continuare a teatro, ne amo la metodicità rispetto all’exploit che può dare uno stadio. Quel senso di regolarità mi regala serenità, tranquillità. Quello in arrivo sarà, dunque, un percorso di chiusura per incorniciare gli eventi. Ho avuto bisogno di dare confini.

Baglioni
Foto di Angelo Trani da Ufficio Stampa

Si vocifera anche di un concerto anche al Teatro alla Scala di Milano, ma su questo l’artista frena: “Ho cantato i tutti i teatri lirici d’Italia tranne alla Scala, ma sono in buona compagnia. La voglia c’è, sfido chiunque, però l’ultima volta in cui stavamo per chiederlo ho deciso io di non farlo”. E dopo l’uscita di scena annunciata entro il 2026? “La cosa difficile è prevedere quello che succederà ma mi piacerebbe studiare ancora di più quello che mi è mancato delle dottrina musicale. Per esempio pianoforte, armonia e composizione. Sono cose che ho fatto sempre in modo confuso, sparso. Vorrei recuperare”.

E, ancora, “vorrei tentare qualcosa da un punto di vista musicale con una dimensione maggiore, come un’opera. Io sono un canzonettaro, un canzonettista, e mi piacerebbe pensare che esiste qualcosa di più grande. In fondo, gli spettacoli che ho cominciato a fare dal 1998 sono stati prove generali di qualcosa che potrebbe essere anche un melodramma rivisitato, quel teatro totale se vogliamo alla Wagner”.

Nel frattempo, è in cantiere nuova musica. “Un disco? Io durante l’estate ho messo insieme un po’ di appunti in quest’estate però non saprei dire i tempi. Certo, spero di far uscire qualcosa discograficamente… io sto scrivendo. Questo non ho smesso di farlo”.

Le date di aTUTTOCUOREplus ultra

  • 19 settembre 2024 – Arena di VERONA
  • 20 settembre 2024 – Arena di VERONA
  • 21 settembre 2024 – Arena di VERONA
  • 22 settembre 2024 – Arena di VERONA
  • 25 settembre 2024 – Arena di VERONA
  • 26 settembre 2024 – Arena di VERONA
  • 27 settembre 2024 – Arena di VERONA
  • 28 settembre 2024 – Arena di VERONA

I biglietti sono disponibili su TicketOne.it e nei punti vendita e nelle prevendite abituali (per info www.friendsandpartners.it).

Immagini da Ufficio Stampa