Il Corona Sunsets Festival World Tour arriva finalmente in Italia, nella splendida cornice del Teatro del Silenzio di Lajatico (PI). Un luogo magico, scelto – come sottolineano il Marketing Director Rory Davidson e Arnaud Hanset, Country Director di AB InBev – dopo una lunga selezione. «Abbiamo selezionato i tramonti più belli del mondo – dice proprio Hanset – e non potevamo mancare in Italia. Abbiamo però dovuto scegliere il luogo più bello possibile e per noi nessuna regione è bella come la Toscana». Una dichiarazione che potrebbe scatenare una guerra civile ma che è comprensibile anche per il vissuto del brand, che nel 2022 scelse Castagneto Carducci per il Corona Natural Bar, primo bar di sabbia costruito nella nostra penisola.
Il Teatro del Silenzio – home di Andrea Bocelli – è, ad ogni modo, una venue unica al mondo: situata nel mezzo delle campagne toscane, offre un panorama spettacolare che si fa perdonare anche il tramonto agli antipodi del palco. In tantissimi sono accorsi qui sin dalle prime ore del pomeriggio ringraziando proprio Bocelli per aver realizzato questa location. Inimitabile in altre parti della penisola, ha indubbiamente ravvivato anche la vita musicale di queste lande. E con la tappa del Corona Sunsets Festival World Tour, per la prima volta nella sua breve storia, si è riempita di musica pop, dance ed elettronica. Un esperimento da ripetere.
Corona Sunsets Festival World Tour: la musica
Ad aprire le danze del live, son stati l’arpista toscana Katy Fusco e il cantautore livornese Bobo Rondelli, che hanno sin da subito scaldato il già più che accaldato pubblico con musica di matrice locale. È toccato poi a Francesca Michielin mantenere alto l’hype: il set della cantautrice era perfetto, un invidiabile mix di hit e pezzi emotivi a cui – nonostante l’afa – era impossibile non partecipare. Dopo Venerus, è stata la volta dei Planet Funk: due set dal mood opposto, apprezzatissimi dalla folla. Piccola nota di merito alla band italiana ormai nota in tutto il mondo: con loro il palco è letteralmente esploso, la qualità del suono di questo gruppo ormai trentennale non ha eguali nel nostro paese.
Dopo il break dedicato al tramonto e introdotto da Ylenia di Radio 105, la serata ha preso il via con gli Zen Circus ed è poi culminata con il live (l’unico del 2023) dei Subsonica: un set incredibile quello della band torinese, che ha scelto accuratamente pezzi per scatenare le folle (introducendo anche un omaggio a Gigi D’Agostino). La giornata musicale si è conclusa con il DJ Set del belga Lost Frequencies. Se – come sottolineato da Rory Davidson – lo scopo del Corona Sunsets Festival World Tour era soprattutto quello di favorire la «disconnessione» (intesa come «indipendenza dalla routine per trascorrere un po’ di tempo nella natura»), la giornata ha indubbiamente raggiunto il suo scopo. Al Teatro del Silenzio sembra realmente di essere fuori dal mondo e, in questo, la location non poteva essere più magica e adatta.
L’attenzione alla sostenibilità
Da evidenziare poi le experience allestite in loco. Apprezzatissimi (nonostante le file chilometriche) gli stand dedicati all’Hair Lab (di L’Oréal Professionel Paris e Class Hair) e il Make Up Lab. A rimarcare poi l’attenzione alla sostenibilità anche l’Eco Village. Era ad esempio possibile realizzare le originali seed bomb, palline di polvere di argilla e semi di fiori selvatici che possono essere portate ovunque e lasciate fiorire su un campo o un giardino. Spazio anche a SCART, il progetto artistico e di comunicazione del Gruppo Hera che da 25 anni trasforma i materiali di scarto in opere d’arte e di design. Un’intera area relax era allestita con i suoi pezzi d’arredo.
E ancora, in loco erano presenti ZeroW – con un’esposizione di prodotti upcycled realizzati dai designer del gruppo – e SEAQUAL INITIATIVE – comunità che collabora per contribuire alla pulizia dei nostri oceani – con workshop dedicati al tema della pulizia dei mari (io ho giocato con loro e vinto uno dei loro prodotti). Infine da sottolineare la presenza di ArtInsolite, rassegna collaterale ideata da Teatro del Silenzio sotto la direzione artistica di Alberto Bartalini. David Pompili e Luca Bellandi hanno realizzato delle maxi opere d’arte live, Gianni Lucchesi ha invece esposto le proprie sculture.
Corona Sunsets Festival: parola d’ordine multidisciplinarietà
Più che una celebrazione del tramonto, la tappa del Corona Sunsets Festival World Tour è sembrato un primo passo verso una nuova idea di live. A farla da padrone qui è la multidisciplinarietà e l’idea che anche la fruizione di un concerto non debba essere totalmente passiva.
Un concetto non innovativo (è comune a molti Festival, anzi) ma che – in questo caso – punta tutto sulla sostenibilità. Un professore severo direbbe che si può fare sempre meglio, ma in fondo gli esordi servono anche ad imparare e a migliorarsi. E in Italia non mancano di certo i tramonti dove ripetere l’esperienza: noi siamo già pronti.