“Ho deciso di fare questa pazzia”. Così Laura Pausini definisce ironicamente l’idea per la grande festa live in occasione i suoi (primi) trent’anni di carriera. Non a caso, le celebrazioni di #Laura30 hanno tutte le carte in regola per guadagnarsi un posto nel Guinness World Records. “Ci informeremo”, chiosa a tale proposito la wonder woman della musica italiana, protagonista di tre concerti nell’arco di un solo giorno attraversando tre fusi orari diversi e cantando in cinque lingue. Roba solo per chi ha la stoffa del maratoneta, e Pausini ha dimostrato di averne in abbondanza.
La data, del resto, è specialissima, esattamente tre decenni dopo la vittoria del Festival di Sanremo il 27 febbraio 1993. E allora, via da New York, poi Madrid e infine Milano, “in Italia dove tutto è cominciato”. Per ogni tappa, un set dedicato a una decade di canzoni, per cui lo show finale al Teatro Carcano è una cavalcata che apre già a quello che verrà. Ricordi, riflessioni e auspici si alternano nelle parole dell’artista che rivolge ai fan ogni suo pensiero.
“Il vero motore che mi fa passare la paura di continuare è essere con voi – dice tra un brano e l’altro – Quando cantate mi sembra di avere la mia voce dentro la vostra. In quel Sanremo mi avete scelta ed è iniziato il fidanzamento più lungo della mia vita. Da allora, con il passare degli anni, il rapporto con il pubblico ha sempre qualcosa di famigliare. Dalle prime lettere che arrivavano a casa ai post sui social, così come quando mi si ferma per strada. Ci siamo incontrati e scoperti, e siamo ancora qui. Ci guardiamo e siamo legati per sempre”.
“Quando mi avete scelta, avete reso libera la mia mente. E mi avete reso cittadina del mondo”, prosegue Laura Pausini. “Proprio io, nata nella provincia quando Milano mi sembrava lontanissima. È proprio vero che la mente è come un paracadute, serve solamente se si apre. Ma non dimentico mai da dove vengo e so bene chi sono, conservo ogni ricordo”.
In trent’anni, Pausini ha vissuto tutte le luci che il palco regala ma non nasconde anche il buio attraversato soprattutto nel periodo del Covid19. “Ognuno nella vita ha sentito quel senso di abbandono e di buio, l’essere invisibili. L’ho provato in mezzo alla pandemia, che ci ha fatto sentire soli con le nostre domande. Ma, come in tutte le vite, anche nella mia è succede che arriva qualcosa che cambia tutto”.
Tre città per tre decenni: le scalette degli show
#Laura30 è cominciato allo scoccare mezzanotte (orario italiano) del 27 febbraio, quando l’Harlem’s World-Famous Apollo Theater di New York ha alzato il sipario sulle note de La Solitudine. La stessa che, simbolicamente, ha chiuso le celebrazioni a Milano.
- La Solitudine / La Soledad / Loneliness
- Non c’è / Se Fué
- Strani Amori / Amores Extraños
- Gente / Gente
- Incancellabile / Inesquecível / Inolvidable
- Le cose che vivi / Tudo O Quo Eu Vivo / Las Coas Que Vives
- Un’Emergenza D’Amore / Emergenencia de Amors
- In Assenza Di Te / It’s Not Goodbye / En Ausencia De Ti
- Tra Te E Il Mare / Entre Tu Y Mil Mares
- U. B… I…..
Il secondo atto di #Laura30 è andato in scena al The Music Station di Madrid, con brani del decennio 2003-2013.
- Volveré Junto A Ti / E Ritorno Da Te
- Surrender
- Escucha Atento / Resta In Ascolto
- Viveme / Vivimi
- Como Si Nos Húbieramos Amados / Come Se Non Fosse Stato Mai Amore
- Yo Canto / Io Canto
- En Cambio No / E Invece No
- Primavera Anticipada / Primavera In Anticipo
- Con La Música En La Radio / Con La Musica Alla Radio
- U. B… I…..
Infine, la chiusura al Teatro Carcano di Milano con le canzoni dal 2013 al 2023, e lo sguardo verso il futuro.
- Benvenuto / Bienvenido
- Non Ho Mai Smesso / Jamás Abandoné
- Limpido / Limpio / Radiant
- Lato Destro Del Cuore / Lado Derecho Del Corazón
- Simili / Similares
- Non È Detto / Nadie Ha Dicho
- Frasi A Metà / Verdades A Medias
- Io Sì (Seen) / Seen (Io Sì) / Yo Sì (Io Sì) / Moi Sì (Io Sì) / Eu Sim (Io Sì)
- Scatola / Caja
- U. B… I…..
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Un Buon Inizio, il nuovo singolo in uscita
E per chi si stesse chiedendo cosa significhi l’acronimo U. B… I….. che ha concluso ogni scaletta altro non è che il nuovo singolo, Un Buon Inizio. “Dietro di me per tutta la sera ci sono state queste due figure, questo logo come vogliamo chiamarlo”, racconta Pausini. “Sono due sculture disegnate insieme Fabio Novembre e al suo studio, hanno saputo ascoltare tutte le mie inquietudini. Vengo da un anno in cui mi sono sentita molto fragile e siamo arrivati a capire che la clessidra era il punto focale. Mesi fa mi vedevo nel centro, nel presente, e non ero capace di vedere in avanti. Questo simbolo che mi accompagnerà per tutto quello che verrà comprende una L, una P e un volto con il caschetto che sono io. Ha un significato molto più profondo per me”.
E aggiunge: “A un certo punto mi sono detta: io non posso mica pensare che è finita qua… anche dopo l’Oscar, ci sarà qualcos’altro da vedere. Ho capito che avevo bisogno di rifarmela sotto, avevo bisogno di sentire la paura quando sono davanti a tante persone perché io non voglio sentirmi sicura di me nel sapere già cosa succederà. Questo è ciò che mi ha portato qui: ritorno a pensare come quando avevo 18 anni, ricomincio, voglio sudare e voglio andare a vedere che cosa c’è di là. Io non lo so mica cosa c’è, magari sarà sbagliato o non mi porterà nessuna gioia ma a casa non ce la faccio”.
“Le canzoni del passato e del presente ovviamente rimangono e le porteremo sempre con noi”, conclude Laura Pausini. “Ma io stanotte vorrei sorprendervi con un piccolo pensiero, un piccolo regalo anticipandovi una cosa che uscirà a breve. E facendovi ascoltare una piccola parte di questa canzone che nelle prossime settimane ascolterete per intero”. Chissà quali altri sorprese avrà in serbo wonder woman di Solarolo. Perché #Laura30 è stato solo il primo appuntamento di Laura Pausini che, a distanza di cinque anni dal suo ultimo tour e dopo aver annunciato l’Anteprima World Tour in Piazza San Marco a Venezia e Plaza De España a Siviglia, ha in serbo molto altro.
Foto da Ufficio Stampa GOIGEST