Levante: «Il palco mi fa sentire libera»

Levante torna finalmente in tour – sul palco, il suo luogo naturale – per celebrare sia l’ultimo album (Opera Futura) che i dieci anni di carriera. «Un bel ritorno», come lo definisce la stessa cantautrice, considerando che è il primo tour post-pandemia, «senza distanze». «È stato bello ritrovarsi in ogni senso. – ci dice Claudia Lagona – Sono proprio felice di stare sul palco. Mi basta poco per essere felice, il palco mi fa sentire libera». E così Opera Futura – Live in concerto finisce per essere più di una tournée: è il ritorno alla normalità e, nello stesso tempo, è una celebrazione delle poesie in note di Claudia. La scaletta, non a caso, attinge a piene mani dalla discografia della cantautrice spaziando dagli esordi all’ultimo progetto.

«Ci sono grandi assenti, soprattutto di Magmamemoria, ma dovevo presentare Opera Futura. – ci rivela Levante – Ho dovuto conservare la celebrazione vera e propria per l’Arena di Verona. Non potevano mancare le hit estive, quelle che mi hanno fatta conoscere al pubblico mainstream e che amo tantissimo. Non faccio fatica a riproporle, ma avendo a volte un animo meno muscolare ho dovuto sacrificare alcune ballad. Le porterò a Verona, lì il live sarà molto lungo».

Levante si prepara infatti alle date estive prima del gran finale all’Arena di Verona il 27 settembre, dove ci assicura che lo show sarà completamente rinnovato, anche rispetto alle tappe precedenti. Sui social, con metafora videoludica, Claudia parla di livelli da superare. «Sono fan di Mario Bros. – scherza – Mi sembra di dover affrontare vari livelli. Alla fine c’è il mostro finale. L’Arena, per quanto magica, incute anche timore. Lo immagino come lo scontro per sbloccare i prossimi 10 anni di musica».

Il viaggio (in musica) di Levante

L’esordio di Levante – con Manuale Distruzione – risale al 2014. Al debutto seguirono Abbi cura di te (2015), Nel caos di stanze stupefacenti (2017), Magmamemoria (2019) e Opera Futura (2023). Quello di Levante è un viaggio musicale, ma c’è anche il viaggio umano di Claudia: da cantautrice, l’artista e la donna sembrano insperabili.

«Un termine che uso molto è tenerezza. – ci dice Levante – Provo tenerezza per quella ragazza che ha iniziato e ci ha creduto tantissimo. Ha realizzato un sogno e mi commuove vedere la strada che ho fatto. È un percorso difficile rispetto ad altri perché è stato più lento, ma sono felicissima di quello che è avvenuto e non mi rimprovero nulla. I passi non sono mai stati più lunghi della gamba. E anche le cose che non sono andate bene, non sono stati drammi. Le cose gravi della vita sono altre. Io non mi sono mai fatta male».

Facciamo notare a Levante che – di fatto – il percorso umano è ben visibile e che sia facile immedesimarsi in questo viaggio. «Come avrei potuto fare altrimenti? – replica – Se cantassi cose che non rappresentano l’età che sto vivendo, non sarei credibile. Forse sarei più fruibile. Ma non sono capace, è un mio limite. Anche quando parlo degli altri, quando mi espongo su certi argomenti, lo faccio rispetto all’età che ho. Invecchio come tutti, chi canta per il mio pubblico se decido di scrivere canzoni per 14enni? Chi canta per i 30enni? Bisogna seguire il proprio tempo».

Le produzioni del live

La band che accompagna Levante in tour è, in realtà, una conferma: Eugenio Odasso alle chitarre, Alessio Sanfilippo alla batteria, Alessandro Orefice alle tastiere, Matteo Giai al basso e Lorenza Giusiano ai cori. «Il fil rouge di questi live è proprio la parte produttiva. – confessa la cantautrice – Dal 2016 lavoro con Antonio Filippelli e Daniel Bestonzo. Siamo il trio che in studio pensa alle produzioni. Questa produzione viene seguita artisticamente da Filippelli anche per il live. Siamo abbastanza fedeli al disco di solito. Le produzioni dei vari album però sono distanti tra loro, quindi a volte portiamo il mondo di Manuale Distruzione nelle produzioni più corpose di Opera Futura. Accade poi che sintetizziamo ancora di più. Duri come me rimane molto folk, con chitarroni e ritmica senza synth. Cuori d’artificio ha una versione più pulita e meno rock. Ogni tanto mi diverto a inserire improvvisazioni».

A proposito di improvvisate, l’ultimo singolo uscito in ordine cronologico è Canzone d’Estate. «C’è un aspetto di Opera Futura di cui ci siamo resi conto all’ascolto finale. – racconta Levante – È come se fosse una sintesi di questi 10 anni. Ha brani molto contemporanei e altri che richiamano sonorità dei primi anni. Canzone d’Estate si amalgama bene in questa sintesi, perché è un po’ entrambe le cose. L’ho scritta non per me nel 2018. Avevo voglia di raccontare la fine di una storia d’amore con leggerezza. È rimasta nel cassetto e, quando ho dovuto riflettere su cosa fare in estate, ho proposto questo brano. Mi rappresenta al 100% nell’ironia e nel modo di affrontare l’estate: non riesco ad allontanarmi dalla nostalgia».

Le date live e la canzone che non può mancare in scaletta

Chiediamo a Levante quale brano per lei non può mancare in scaletta e quale deve esserci per il pubblico. «Mi vedo spesso costretta a inserire Sbadiglio, la gente la vuole cantare. – risponde – Mi piace tantissimo cantarla, è una scala ed è divertente. Ma non posso toglierla. Per me, invece, non può mancare Andrà tutto bene. In questa scaletta mi manca un po’ Magmamemoria, ma negli ultimi tour c’era sempre. Questi brani devono darsi il cambio, altrimenti qualche canzone diventa troppo impolverata».

Queste le prossime date in programma del tour prodotto e distribuito da Vivo Concerti (Per info www.vivoconcerti.com):

13 agostoOlbia – Red Valley Festival
20 agostoGrottaglie (TA) – IOD Festival – Cave di Fantiano
23 agosto – Barletta – The Best Festival – Castello del Fossato di Barletta
25 agosto – Noto (SR)Le scale della Musica, Noto Estate 2023 – La Scalinata della Cattedrale
27 settembre – Verona Arena di Verona