Entra nel vivo l’edizione 2023 di Musicultura, concorso dedicato alla Canzone Popolare e d’Autore che ha registrato quest’anno un nuovo record di partecipazione. Sono state, infatti, ben 1.113 le candidature iniziali da cui sono stati selezionati 56 artisti che accedono alle Audizioni Live. Autori e autrici delle proprie canzoni, i candidati sono attesi sul palco del Teatro Lauro Rossi di Macerata dal 24 febbraio al 5 marzo, protagonisti di dieci serate aperte al pubblico (inizio alle ore 21 e la domenica alle ore 17).
“Nella provincia italiana proviamo a coltivare un progetto che è un piccolo sogno di nome Musicultura”, esordisce il direttore artistico Ezio Nannipieri. “Credo di poter dire che per l’attenzione che dedica alla qualità della canzone è un unicum. Quest’anno abbiamo 56 ipotesi artistiche l’una diversa dall’altra, a cui secondo noi vale la pena dedicare attenzione. Da venerdì 24 febbraio iniziano le audizioni che vedranno ogni sera 500 spettatori in teatro, un pubblico disposto ad ascoltare artisti di cui non conoscono nulla. E questo non un aspetto è banale, lavoriamo su un crinale cercando di portare il nostro piccolo contributo”.
“Quest’anno la fotografia di Musicultura racconta l’accelerazione nella velocità con cui le mode arrivano, si consumano e tramontano”, spiega ancora Nanninperi. “E dall’altra parte registriamo una variazione di spartito con il ritorno della pennellata melodica e la diminuzione del dettaglio autobiografico. Insomma ci sono meno lagne e meno dissing ma si alza lo sguardo sul mondo, sul fantastico e sul mistero”.
Gli artisti convocati a Macerata per le Audizioni Live si esibiscono con due brani ciascuno di fronte alla giuria di Musicultura, al pubblico presente in teatro e collegato alle dirette social. La rosa delle proposte in corsa è composta da 9 band e da 47 solisti e soliste, tra le regioni di provenienza più rappresentate troviamo al primo posto l’Emilia-Romagna con 8 artisti, seguita dalla Lombardia con 7 e con 5 da Marche Abruzzo e Toscana.
Gli artisti in Concorso non saranno gli unici protagonisti al Teatro Lauro Rossi: alle serate di spettacolo interverranno infatti amichevolmente alcuni ospiti speciali. Tra loro John Vignola il 24 febbraio, Morgan il 27 febbraio, Fabrizio Bosso accompagnato da Julian Oliver Mazzariello il 28 febbraio, Elisa Ridolfi il 2 marzo, Margherita Vicario, già finalista di Musicultura, il 4 marzo. Da segnalare infatti la presenza alle Audizioni Live di Rai Italia che, con i suoi 120 milioni di spettatori disseminati nei cinque continenti, realizzerà una serie di servizi sull’evento.
Dalle Audizioni Live emergeranno i 16 progetti artistici finalisti che saranno protagonisti di due concerti al Teatro Persiani di Recanati, in collaborazione con Rai Radio 1, la radio ufficiale di Musicultura, nel prossimo mese di aprile e comporranno il CD compilation della XXXIV edizione. Gli otto vincitori si esibiranno con i prestigiosi ospiti italiani ed internazionali nelle serate di spettacolo finali del Festival nel mese di giugno allo Sferisterio di Macerata. Lì sarà il voto del pubblico ad eleggere il vincitore assoluto del Concorso, al quale andrà il Premio Banca Macerata di 20.000 euro.
L’esperienza dei Santi Francesi e Margherita Vicario
Vincitori di Musicultura nel 2021, quando ancora si chiamavano The Jab, i Santi Francesi hanno ricevuto l’invito ufficiale per la serata finale. “Siamo già lì”, promettono. “Da The Jab a Santi Francesi il passaggio è stato Musicultura, che è stato proprio l’ultimo progetto come The Jab sapendo che avremmo cambiato nome da lì a poco”, ricorda il duo. “Stavamo vivendo una metamorfosi in cui abbiamo abbracciato l’elettronica e ci serviva un nome che parlasse la nostra lingua per descriversi meglio”.
“Musicultura è arrivata per noi in modo inaspettato e certo non ci aspettavamo né di vincere né di divertirci cosi tanto”, proseguono i trionfatori di X Factor 2022. “È un clima super positivo quello che si incontra ed è stata la spinta giusta per noi, un momento di svolta verso un’altra direzione che ancora forse non sappiamo bene cosa sia. Ma da lì in poi ci sono state tante cose nuove, e ora viviamo in un turbinio di novità per cui sappiamo solo che ci vediamo in tour durante l’estate”.
“L’immagine che abbiamo di Musicultura?”, riflettono i Santi Francesi. “Nei nostri ricordi è impressa quella dello Sferisterio di Macerata. È l’immagine potentissima del momento in cui siamo saliti sul palco: eravamo tesissimi, come se non avessimo mai cantato o suonato prima davanti alla gente. Quel posto ha una forza colossale”.
Dallo Sferisterio a X Factor, chi sono diventati i Santi Francesi grazie a queste due vetrine? “Il fil rouge per quanto ci riguarda siamo noi”, osserva il duo. “Abbiamo affrontato le due esperiente in maniera simile, con un approccio uguale. Ovvero sfruttare il palco per far ascoltare al pubblicò quello che facciamo in maniera molto limpida e genuina. Certo ,sono contesti diversi ma forse abbiamo gioito di più alla vittoria di Musicultura mentre a X Factor non capivamo nulla! Quale delle due ci ha cambiato la vita? Entrambe, Musicultura è stata di per sé anche un evento significativo per il nostro progetto. Una ripartenza simbolica, X Factor invece ci ha dato la possibilità di fare della musica, si spera, il nostro lavoro”.
Anche Margherita Vicario condivide un ricordo della sua esperienza a Musicultura. “Sono passati già dieci anni; era l’edizione 2013 e io portai la mia prima canzone in assoluto”, spiega la cantautrice. “È stato un battesimo. Musicultura è un palco che veramente lascia esprimere al 100% gli artisti e ha come focus la scrittura, non il risultato della canzone. Al centro c’è la natura della canzone stessa. Allora non ero arrivata allo Sferisterio ma spero prima o poi di salire anche su quel palco. Sono contenta di tornare a respirare quell’aria, e di tornarci presto. Musicultura offre uno spazio protetto in cui far schiudere le canzoni, come fossero uova fragili; lascia spazio e dignità all’espressione più profonda. E mi ha insegnato l’importanza della libertà artistica”.
Foto e grafica da Ufficio Stampa D. Mignardi