Il No Borders Music Festival arriva alla sua 29esima edizione, che inaugura il 20 luglio con un doppio live ai Laghi di Fusine: prima il sound morbido dei Morcheeba e poi il folk di Goran Bregović. Il 21 luglio spazio invece a Thievery Corporation e Kruder & Dorfmeister. Nella lunga e calda estate italiana dei festival, il No Borders rappresenta ormai con costanza una parentesi idilliaca, complice una location senza pari. Nel primo weekend, entrambe le giornate si sono svolte ai Laghi di Fusine e a rimanerne incantati sono in primis gli stessi artisti, la cui musica viaggia tra la folla accalcata sul prato e le montagne alle loro spalle.
È una formula unica che non ha eguali nella nostra penisola e val la pena di un viaggio in Friuli Venezia Giulia, dove tra l’altro – proprio in concomitanza del No Borders Music Festival – va in scena anche Ein Prosit Tarvisio – Summer Edition 2024. Si tratta di una rassegna enogastromica che propone una cucina di alto profilo che punta a reinterpretare prodotti della tradizione attraverso le competenze di rinomati chef italiani e internazionali. Obiettivo di Ein Prosit Tarvisio – Summer Edition 2024 è infatti quello di rappresentare al meglio le ricchezze che il nostro territorio ha da offrire in termini di ospitalità, natura e prodotti gastronomici. Tra le illustri presenze di questa edizione, che proporranno agli appassionati le loro creazioni.
No Borders Music Festival, il programma del secondo weekend
Nel secondo weekend del Festival, all’attesissimo live acustico di Manu Chao in programma domenica 28 luglio (sold out), si aggiunge poi un nuovo appuntamento segreto.
Il Mystery Concert ritorna per la seconda volta in questa 29esima edizione del No Borders Music Festival: oltre alla data prevista il prossimo 3 agosto sul palco di Sella Nevea al Rifugio Celso Gilberti, anche sabato 27 luglio gli spettatori scopriranno il giorno del concerto chi salirà sul palco dei Laghi di Fusine e lo stesso sarà per l’artista che suonerà e che si metterà in gioco con un pubblico che non sarà espressamente il suo, ma più eterogeneo.
Foto di Omar Breda