C’è anche Arisa sul palco del concertone di Melpignano per il gran finale de La Notte della Taranta 2023. Guidata dalla Maestra Concertatrice Fiorella Mannoia, l’artista interpreta due brani di particolare intensità, ovvero Ferma Zitella e Lu Ruciu de lu mare, simbolo del repertorio dell’Orchestra Popolare che quest’anno mette al centro la donna nella musica popolare. “Sono onorata della stima di Fiorella – esordisce Rosalba – sono orgogliosamente del sud, di un piccolo paese nella provincia di Potenza, e la mia cultura è molto vicina a quella del Salento. Per questo i racconti di questa terra sono anche i miei”.
“Entrare nel mood, quindi, per me è stato facile ma lo è stato un po’ meno affrontare il dialetto”, prosegue Arisa. “In questo sono stata aiutata da tuti i musicisti e anche dalle persone del posto che spesso mi hanno dato consigli correggendomi nella pronuncia. Sono certa che mi sentirò a casa. È lo spettacolo più importante del sud Italia e, a mano a mano, a piccoli passi, ho cercato di correggermi sempre con il rispetto che si deve a questa cultura. Prometto che ce la metterò tutta, a costo di stramazzare al suolo!”.
“L’anno scorso ho seguito La Notte della Taranta sui social – ricorda quindi l’artista – e ho visto uno spettacolo incredibile. Ho pensato che mi sarebbe tanto piaciuto esserci però non ho fatto nulla per arrivare qui. È stato il destino a portarmi qui e ne sono felicissima”. Filo conduttore della XXVI edizione de La Notte della Taranta è l’identità, a proposito della quale Arisa osserva: “L’identità è rispetto per se stessi senza aderire a quello che va di moda. Credo, anzi, che questa manifestazione sia una delle testimonianze più importanti del mantenimento dell’identità e dell’orgoglio per le proprie radici. Lo testimonia l’amore con cui le persone partecipano, come a dire ‘io ti voglio far capire chi sono, voglio che tu entri davvero nella mia cultura’”.
“Questa è una cosa bellissima – riflette Arisa – è cercare di farsi conoscere per quello che si è, essendo talmente puliti da non aver paura di non essere capiti. Il Sud, poi, è stato contaminato da tantissime culture e soprattutto lo sono state queste terre dove l’agricoltura e il clima sono favorevoli. È normale che queste culture siano più complete di altre perché hanno saputo raccogliere tutto quello che hanno imparato negli anni. E ancora di più lo sanno fare oggi con il concetto moderno dell’inclusione. Questa gente è abituata ad accogliere, a imparare dalle persone che venivano nel loro luogo. È ammirevole”.
La Notte della Taranta è un progetto culturale della Regione Puglia e Puglia Promozione con Unione dei Comuni della Grecìa salentina e Istituto Diego Carpitella. Il concertone sarà trasmesso il 4 settembre su RAI 1 dalle 23:25.
Foto da Ufficio Stampa