L’evoluzione della creatività avrà sempre più a che fare con la tecnologia. Anche la musica, in particolar modo, ha da tempo legato il suo sviluppo e il suo progresso alle novità che la tecnologia di volta in volta ha reso disponibili.
Se fino a qualche anno fa la produzione di un disco era verticaleelitaria e passava per lo studio di registrazione e l’etichetta discografica, ora il processo creativo, grazie alla democratizzazione dei mezzi di produzione musicali è diventato estremamente orizzontale.
Se ne accorgono anche le multinazionali del music business, che in affanno dai tempi di Napster nel tentativo di sopravvivere ai cambiamenti del mercato, scendono a patti con il cambiamento. La Sony Music è la prima multinazionale discografica ad aver acconsentito che il suo catalogo sia monetizzato anche attraverso produzioni non ufficiali. Grazie all’accordo con Dubset, in pratica, qualsiasi brano prodotto usando parti di musica di cui Sony possiede i diritti, verrà monetizzato da Dubset, anche se prodotto senza il consenso della Sony. In risposta alla crescente produzione di musica e alla sua diffusione su social network e piattaforme di streaming, Dubset offre un modo legale di condividere la musica generata dagli utenti.
Risolvendo un bug legale che ha portato perdite economiche per le major discografiche e problemi per gli utenti, Dubset permetterà ai produttori musicali di usare parti di canzoni di altri autori, in modo legale. Invece di rimuovere i video con musica non ufficiale da Youtube e di rimuovere brani da Soundcloud, la Sony abbraccia il nuovo mercato e collabora con chi produce musica, permettendogli di diffonderla anche se non autorizzata. Nell’era del post campionamento, nella quale la produzione di musica diventa sempre più libera, l’accordo di Sony Music con Dubset è un passo storico, uno di quegli sviluppi che permette il progresso delle idee e l’evoluzione del modo di produrre musica.