Femi Kuti: Afrobeat, impegno e contaminazioni sonore dal figlio di Fela. Villa Ada 14/07/17
Fela non c’è più, ma il suo spirito vive ancora e, per una sera, ha pervaso menti e corpi di chi ha fortemente desiderato di rivivere quelle emozioni che solo la sua musica riusciva a suscitare. Quella che poteva apparire un’utopia si è, così, trasformata in realtà in una calda serata di luglio a Villa Ada (in occasione della manifestazione Roma Incontra il Mondo) attraverso i gesti, le parole e l’innata predisposizione sonora di Femi Kuti che riesce naturalmente ad entrare in sintonia con il pubblico presente (per la verità, purtroppo, non numeroso).
Ma questo non conta per chi è chiamato a portare avanti, elaborandolo e facendolo suo, un messaggio umano ed artistico racchiuso nei serrati ed irresistibili ritmi dell’Afrobeat (creato dal padre unendo elementi di musica tradizionale yoruba, jazz, funk ed altro). Femi è oggi il rappresentante più credibile di questo genere, pur avendo inserito altre suggestioni musicali all’interno di quel sound (soul, r & b, world e tropicali). E il live di Villa Ada, nell’ambito del tour previsto in occasione dei vent’anni dalla morte del padre, coinvolge completamente i presenti, scatenando naturalmente le danze.
Sul palco Femi, con i Positive Force (davvero bravi, con un sezione fiati eccezionale e tre pittoresche, scatenate danzatrici/coriste), si muove magistralmente attraverso un repertorio che tocca soprattutto i due più recenti e bellissimi lavori “Africa for Africa” e, soprattutto “No Place for My Dream”, zeppi di citazioni politiche e sociali che trattano, in particolare, i problemi dell’Africa (come, appunto, la bellissima “Africa for Africa”). Ma, quello che più conta, è, come succedeva già nei dischi e nelle esibizioni del padre, la capacità di dilatare ed improvvisare strumentalmente su ogni brano che, in questo modo, assume le sembianze di un mantra ritmico capace di coinvolgere anche chi non è avvezzo a questo tipo di suoni. E, come un maestro di cerimonie, Femi sprona ed indirizza i suoi musicisti mentre ricama vocalizzi o declama alla maniera dei rapper.
Comunque la si pensi, una serata davvero coinvolgente e carica d’energia (ad un certo punto tutte le persone presenti vengono rapidamente istruite dallo stesso Femi e coinvolte in un convincente ballo collettivo). Si crea, così, una magnifica sintonia che i musicisti prontamente ricambiano regalando un lungo e meraviglioso bis che manda definitivamente al tappeto un pubblico stremato, ma soddisfatto.