Forte dei recenti successi – discografici e live – Angelina Mango calca il palco del Festival di Sanremo con ‘La noia’ firmato insieme a Madame e Dardust.
Ha conquistato il grande pubblico grazie alla partecipazione ad Amici ma la storia d’amore di Angelina Mango con la musica arriva da molto, molto lontano. E insieme da estremamente vicino, considerando che entrambi i suoi genitori hanno calcato il palco del teatro Ariston. Ora tocca a lei che, forte di una serie di successi centrati negli ultimi mesi, porta al Festival di Sanremo il brano La noia. Che di noioso non ha proprio nulla.
Scritto da Angelina insieme a Madame e composto dalle sesse con lo zampino di Dardust che ne firma la produzione con E.D.D., il pezzo sorprende e conferma la stagione aurea della giovane Mango. A pochi giorni dal debutto sanremese, incontriamo l’artista a Milano per scoprire qualcosa in più su questo momento e sui progetti a venire.
Angelina, intanto come stai? Come stai vivendo queste giornate in preparazione a Sanremo 2024?
Beh, sono entrata in un frullatore gigante e mi dicono che lo diventerà ancora di più ma sono carica, sono pronta. Anche perché l’istinto che mi porta a fare musica non cambia da un palco all’altro: resta sempre lo stesso e spero che mi porti a essere naturale, fresca e spontanea anche in questa occasione. In fondo, mi sento sempre entusiasta e ammetto che non vedo l’ora di salire su quel palco.
Come riesci a bilanciare entusiasmo e ansia?
Ho lavorato anche per questo negli anni e sento che ho una tranquillità addosso che non provavo da tanto tempo. Penso, quindi, che mi lascerà lo spazio mentale per godermi a pieno tutti i momenti. Forse, anzi, in passato non sarei stata del tutto pronta e avrei pensato molto alle paure e alle ansie… oggi ho proprio un altro tipo di approccio. E vorrei appunto mantenere la spontaneità che mi contraddistingue.
La musica è nel tuo DNA: che ricordi hai del festival considerando che sia mamma sia papà vi hanno partecipato?
Sicuramente il fatto che ci sia una certa ricorrenza della mia famiglia su quel palco mi fa sorridere e ne ho un bel ricordo. Detto questo, sono anche una persona che cerca di non farsi troppo aspettative. Non voglio vedermi come una predestinata perché questo pensiero fa aumentare la tensione. Preferisco mantenere quello stato di stupore che mi appartiene da sempre. Me la vorrei vivere e, secondo me, se sono arrivata a questo punto è anche per il modo in cui sono cresciuta.
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Sei tra le più attese di questa edizione del festival e c’è molta curiosità attorno al tuo brano, La noia. Come ti fa sentire questa curiosità?
Le prime volte che ho aperto i social e ho letto che circolava il mio nome come possibile nel cast, io neanche avevo scritto il brano! E non pensavo certo di poter stare in mezzo a quei grandi. Questo per dire innanzitutto che non abbiamo scritto La noia pensando a Sanremo ma abbiamo pensato che fosse il pezzo giusto solo ascoltando il provino finito, in auto. È un pezzo che non lascia a casa niente, c’è tutto quello che posso dare ora. Ci sono energia e vitalità ma anche profondità. Da lì ho pensato che potesse essere il brano giusto e non mi sarei mai permessa di calcare un palco così impostarne senza il pezzo giusto.
Quali sono le tue aspettative?
È una canzone in cui credo fortemente, credo in me – perché altrimenti non sarei qui – e credo nel mio team. Ho persone a cui tengo anche umanamente e di cui mi fido. Quindi, le carte per andare lì e stare tranquilla le ho. L’unica variabile è l’esibizione per cui metto in contro che avrò una certa paura prima di salire su quel palco. Del resto me lo hanno sempre detto… ma sono convinta che i palchi siano curativi. Tutte volte che sono salita su un palco mi ha fatto bene e spero che quello dell’Ariston non sia un’eccezione ma sia un king dei palchi curatori. Quindi, l’unica cosa che mi sono prefissata non è un traguardo ma è scendere dal palco sapendo di aver comunicato qualcosa alle persone e di aver vissuto pienamente i tre minuti dell’esibizione.
In questi giorni sei andata a sbirciare le prime recensioni (qui la nostra)?
Leggere pagelle mi ha reso molto felice. Ero abbastanza tesa perché penso che il mondo del giornalismo sia importante per tutta la conoscenza che ha della musica. Sono contenta dei voti e delle opinioni positive, significa che qualcosa di buono è stato fatto. Ora il mio obiettivo è arrivare a tutti, dai bimbi che vanno a scuola a chi la mattina si sveglia presto per andare a lavorare.
Sappi che per l’Intelligenza Artificiale sei la vincitrice…
Io la ringrazio ma sono stata attaccata al ferro per ore dopo che l’ho letto (ride, ndr)! Viva la fragilità umana e le debolezze. L’AI mi fa un po’ paura.
Raccontaci allora un po’ di questo tuo concetto di noia.
La noia ha due punti focali. Da una parte c’è il fatto di riuscire a ballare anche con addosso una corona di spine. Tutti ne abbiamo una che ci logora e ci fa male, ma non dobbiamo chiuderci in casa a contare quelle spine. Abbiamo gambe ed energia da sfruttare, anche grazie a quella corona. L’altro aspetto è che la noia arriva a un certo punto della vita. Io ho sempre vissuto cose molto grandi, sia belle sia brutte. E per chi è abituata alle grandi emozioni, stare bene e tranquilli quasi annoia.
Ma i momenti di noia sono tempo prezioso che abbiamo da dedicare a noi stessi. In questo periodo sono serena, tranquilla e, sì, annoiata ma in senso positivo. Ho avuto il tempo per capire meglio me stessa. Sceglierò sempre una vita di alti e bassi ma lascerò sempre spazio per la noia. Ha un’accezione positiva, non va allontanarla perché non è tempo perso.
Hai lavorato con Madame e Dardust: che valore aggiunto rappresentano?
Non mi aspettavo di poter collaborare con due giganti così, condividere lo studio è anche un lavoro di fiducia. Con loro ho trovato subito un punto di incontro proprio di concetto e per questo c’è molta coerenza. C’è una melodia malinconica con un testo profondo e c’è anche la cumbia, che è un ballo per esorcizzare i momenti difficili. Lavorare con Dario, ogni volta, è un momento di pace per me: ci siamo trovati più volte ed è stato molto naturale, come con Madame.
Nei tuoi concerti hai dimostrato di saper gestire gli spazi del palco in maniera molto consapevole, anche grazie al ballo. Come sarà la tua performance all’Ariston?
Ogni palco è sacro e dubito di riuscire a restare ferma, il che non significa necessariamente che ci sarà una coreografia. È che vivo la musica anche con il corpo, mi piace essere musica col corpo e sono sicura che accadrà anche a Sanremo.
Durante la settimana del festival sarà allestita in centro una noioteca: di cosa si tratta?
Sarà uno spazio che avrà come slogan Venite ad annoiarvi con noi! E sarà un ambiente come un negozio in cui, in realtà, la noia non esiste: ci saranno un sacco di attività anche infantili, dalle treccine ai trasferelli. La moneta di scambio sarà proprio la noia. Io passerò spesso lì e ci saranno delle sorprese.
Sarai anche presentatrice all’Ariston, come la vivrai?
Uh, do per scontato che sbaglierò qualcosa… Si prendono il rischio!
E dopo Sanremo, ci saranno i tuoi live.
L’unica certezza che è tornerò sul palco. Ad aprile sarò al Fabrique di Milano e in ottobre in altri club più grandi. Non voglio bruciare le tappe e voglio continuare a guardare in faccia le persone e il mio pubblico. Più che un tour sarà un duetto collettivo, come lo è stato lo scorso anno.
Queste le date del tour 2024:
- 11 ottobre 2024 – Roma, Atlantico
- 14 ottobre 2024 – Napoli, Casa della Musica
- 16 ottobre 2024 – Molfetta (BA), Eremo Club
- 19 ottobre 2024 – Nonantola (MO), Vox Club
- 21 ottobre 2024 – Firenze, Tuscany Hall
- 22 ottobre 2024 – Padova, Gran Teatro Geox
- 24 ottobre 2024 – Venaria Reale (TO), Featro Concordia
I biglietti per Angelina Mango nei club 2024 saranno disponibili dalle 11 di mercoledì 24 gennaio tramite prevendita anticipata My Live Nation. La vendita generale apre alle 11 di giovedì 25 gennaio.
Foto da Ufficio Stampa