L’eventuale partecipazione di Chiara Ferragni accanto ad Amadeus al Festival di Sanremo 2020 scatena la furia del Codacons. L’associazione che opera in difesa dei consumatori si dice pronta ad adire le vie legali contro la Rai se l’influencer sarà nel cast della kermesse canora. Motivo? È un personaggio diseducativo per i giovani. Inoltre, fa notare un esperto di media, Chiara rappresenta un brand: partecipi senza ricevere compenso.
Codacons contro Chiara Ferragni a Sanremo 2020
La macchina organizzativa del Festival è in azione da tempo e sebbene il cast non sia stato ancora ufficializzato, è da settimane che circolano i nomi delle ipotetiche vallette che affiancheranno Amadeus.
Tra le co-conduttrici di Sanremo 2020 è trapelato anche il nome di Chiara Ferragni. Ma l’eventualità che la celebre influencer salga sul prestigioso palco dell’Ariston ha fatto infuriare il Codacons, che minaccia addirittura azioni legali.
“Siamo pronti ad intentare una causa legale contro la Rai e ad impugnare dinanzi alla Corte dei Conti e alla Procura il contratto di ingaggio di Chiara Ferragni qualora sia confermato il suo ruolo a Sanremo. Si tratta di una scelta sbagliata per l’azienda, che dovrebbe individuare modelli più adatti all’interno di programmi diretti ad un vasto pubblico, costituito in prevalenza da giovani”
si legge in una infuocata nota stampa.
Chiara Ferragni è un modello diseducativo
Prima della notizia sulla eventuale partecipazione a Sanremo 2020, il Codacons si era già scagliato contro Chiara Ferragni.
“È stata infatti oggetto di numerose denunce alle autorità competenti per l’uso totalmente errato dei social network, con particolare riferimento all’utilizzo che la stessa fa su Instagram del proprio figlio, utilizzato a scopo commerciale per promuovere marchi e prodotti vari, in totale violazione delle norme vigenti che tutelano i minori e la loro privacy”
rammenta l’associazione dei consumatori.
Ma il Codacons ricorda anche le “polemiche che hanno coinvolto l’influencer – dai corsi di trucco a prezzi stellari allo pseudo-documentario infarcito di pubblicità, passando alle bacchettate che le ha rivolto l’Antitrust – rendono del tutto inopportuna una sua partecipazione a Sanremo”.
Nessun compenso per l’influencer
A dar man forte, sebbene per altre ragioni, al Codacons anche Davide Ciliberti della società di comunicazione Purple & Noise.
“Bisognerebbe riflettere sul fatto che la bella Chiara è prima di tutto un brand. (…) Quindi pieno rispetto delle scelte del direttore artistico di Sanremo, però consapevolezza che così facendo si sta dando una grandissima visibilità ad un marchio e ad un’azienda”
ha dichiarato di recente l’esperto.
La soluzione? Non prevedere compenso per l’eventuale partecipazione di Chiara Ferragni a Sanremo 2020:
“E’ vero pure che Ferragni attraverso la sua potenza di fuoco sui social potrebbe incrementare un po’ gli ascolti (già tanti, invero) del Festival, ma allora che almeno il contratto si prefiguri chiaramente come un accordo di reciproco scambio di visibilità. Accordo nel quale, come nella natura del comarketing, per la sua partecipazione alla Ferragni non sia riconosciuto alcun emolumento”.