I Cugini di Campagna ci raccontano questo loro primo Sanremo e cosa rappresenta per loro il brano ‘Lettera 22’.

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La prima volta a Sanremo dei Cugini di Campagna non poteva avvenire che in un anno speciale come il 2023. Del resto, è proprio in quest’anno che il gruppo celebra i 50 anni di Anima Mia: un traguardo importante e reso ancora più speciale dall’inedito Lettera 22.

«Per noi questo Sanremo è la ciliegina sopra una torta infinita. La nostra torta che è la nostra storia. – ci dicono – Perciò, quando abbiamo saputo dalla televisione che Amadeus aveva scelto la nostra canzone, puoi immaginare i salti di gioia. Rappresenta tutto, ma guai a dire che è il Premio alla Carriera che ci portano al centro geriatrico. Infatti siamo in gara».

Il brano è stato scritto per loro da La Rappresentante di Lista, con la produzione esecutiva di Pasquale Mammaro e la produzione artistica di Fabio Gargiulo.

«Dovevamo festeggiare i 50 anni di Anima Mia, scritta nel ’73. Come potevamo festeggiare? Abbiamo pensato a questo cantante che è una pietra filosofale, ha tutte le doti. Abbiamo dato al brano un po’ di grinta».

Di sicuro, i Cugini di Campagna puntano anche al look. E non poteva essere altrimenti.

«Speriamo che non ci imiti nessuno. – ironizzano – Siamo stati sempre abbastanza imitati, anche se è brutto da dire. Diciamo che hanno preso spunto tantissimi artisti fin dagli anni ’70. All’inizio eravamo perplessi, ma poi esplose subito qualcosa di incredibile. C’è un segreto però. Sai i Cugini di Campagna chi imitano? Non i Bee Gees, ma le grandi voci bianche della Cappella Sistina».

Foto: Gianni Brucculeri