Gianluca Grignani racconta il suo Sanremo 2023, il suo brano ‘Quando ti manca il fiato’ e il duetto con Arisa.
Gianluca Grignani torna al Festival di Sanremo con il brano Quando ti manca il fiato. Una canzone nata anni fa, che però solo ora ha trovato il suo spazio. E il cantautore non ha dubbi. «È stato il karma», ripete infatti Gianluca più volte.
«È un brano che mi crea una sensazione diversa e questo mi stranisce. – dice Gianluca – Ogni cosa è meglio che soffrire, perché soffrire non è piacevole. Sono emotivo».
Gianluca Grignani
Di sicuro, il Gianluca di oggi è più sicuro di quello degli esordi. «Ascoltando tutti si sbaglia, e credo sia questa la differenza con gli altri Festival che ho fatto. – dice Grignani – Quel ragazzo lì si difendeva, ora sono gli altri che devono difendersi da me. Non mi sento giudicato neanche quando mi giudicano». Si definisce un «cantautore elettrico» Gianluca e confessa di vivere con la sensazione di aver dato «un decimo di quello che potevo dare».
«Mi aspetto una sincera realtà da questo Sanremo, se è fatto come Amadeus sarà un Sanremo sincero. Sono già fortunato perché la mia partecipazione è stata considerata obsoleta: ringrazio chi ha detto questo, ma deve guardare ancora più in là. Perché non mi basta».
Gianluca Grignani
Il cantautore ricorda anche l’ultimo Sanremo, in cui è stato sul palco in veste di ospite di Irama. All’epoca non mancò l’ironia del web, ma «dovevo cantare in fretta», si giustifica Gianluca. «E comunque queste cose mi sono entrate da una parte e uscita dall’altra». «Quell’esibizione mi ha aiutato però a essere più veloce. – continua poi – E sono venuto qui anche per il modo in cui mi ha accolto la gente».
LEGGI ANCHE: Sanremo 2023, prima serata con Chiara Ferragni: «La paura e la voglia di buttarmi»
Dalla vita, invece, Gianluca sembra aver imparato tanto. A partire dalla «certezza che la mia musica ha un futuro».
«Mi sono reso conto a un certo punto che andavo in una direzione e gli altri in un’altra. Mi sono chiesto se magari non sarei stato capito da morto. L’umiltà è amore, ma non sarei umile a dire il contrario e sarei stupido se non ci credessi. Se mi guardo indietro quindi non mi riconosco, mentre il futuro lo vedo in maniera immediata. Perché io sono il mio futuro e il futuro è attuale. Ora la musica è marketing e non è bene che sia così».
In conclusione, Grignani definisce Quando ti manca il fiato «uno dei pezzi più belli che abbia mai scritto, forse il più bello». E lascia i giornalisti con una massima: «L’incertezza è giovane, la sicurezza è vecchia. E penso che il futuro non sia più dei furbi, ma di chi ha qualità umane».