Vincitore di Sanremo Giovani, gIANMARIA ha staccato il suo biglietto per il festival 2023 dove si presenta con ‘Mostro’: la nostra intervista.
Con il brano La città che odi ha vinto Sanremo Giovani lo scorso mese di dicembre guadagnandosi, così, da titolare un posto nel Festival della Serie A. gIANMARIA, talento che il grande pubblico ricorderà anche per l’esperienza a X Factor nel 2021, porta sul palco del teatro Ariston il brano Mostro, titletrack dell’album di debutto. Prodotta da Antonio Filippelli e Gianmarco Manilardi, la traccia – inquadrata nel percorso più ampio del disco – racconta la solitudine in cui ci si trova quando si perde la bussola degli affetti.
Travolto dalla popolarità e dal successo, complice anche lo spostamento da Vicenza a Milano, il giovane artista ha dovuto fare i conti con se stesso per riposizionare correttamente la traiettoria della sua vita. Ci siamo fatti raccontare da gIANMARIA qualcosa di più sul brano, sull’avventura sanremese e su cosa significhi diventare un ‘Mostro’.
Da La città che odi a Mostro con cui sei in gara a Sanremo 2023: come sono state queste ultime settimane?
Questo tratto di percorso è stato bellissimo, perché ho raccolto i primi semi che avevo piantato. È successo già con la vittoria di Sanremo Giovani: da quel momento sono in continuo movimento. Ed è un costante mettermi alla prova, penso al solo fatto di essere a Sanremo assieme ad artisti giganti… ne sono estremamente grato e preso bene, ecco.
Quando il festival è entrato nei tuoi orizzonti artistici? E che peso specifico ha per te in questo momento del tuo percorso?
Ti dico, un po’ tutti i giovani hanno cominciato ad avvicinarsi al festival ultimamente. Cioè, io non ho mai seguito troppo Sanremo a parte negli ultimi 4-5 anni in cui c’è stato effettivamente il cambio. Da Mahmood circa… ho iniziato a pensarci quando ho cominciato a vedere i giovani che si approcciavano al festival e quando è arrivato Amadeus. Mi sono detto che, facendo io musica, era qualcosa che dovevo fare ed è molto importante. È il palcoscenico più importante in Italia: ed eccoci qua.
Raccontami un po’ di questo Mostro. Spesso sentiamo o parliamo dei mostri che si hanno dentro, ma qui c’è il sentirsi mostro in prima persona. Quando lo hai visto nel tuo stesso specchio?
È successo quest’anno, o meglio lo scorso, proprio quando ho scritto il brano. Era giugno 2022 e la mia vita era cambiata molto in breve tempo, a partire dal fatto che mi sono trasferito a Milano da solo. Questa cosa mi ha fatto un po’ andare su di giri la testa e pensare tanto… tra questi pensieri, c’è stato quello di essere aver tralasciato delle cose realmente importanti per me stesso in nome della musica. È partito tutto da questo pensiero.
LEGGI ANCHE: — Giorgia: «Il mio Sanremo? Un atto di vicinanza verso il pubblico»
Quella che canti è la percezione di uno scollamento dalle cose che contano davvero, dagli affetti. Un disorientamento in cui si è persa la bussola: sei riuscito a ritrovare il tuo nord? Senti che anche la tua generazione avverte questo spaesamento?
Sì, sì, assolutamente. Sento che questo disagio è qualcosa di cui soffriamo in tanti, o almeno secondo me, ne soffre la mia generazione. Forse perché è più difficile per noi giovani che per i giovani di una volta, per quello anche che mi dicono i miei genitori. Per me, però, la cosa importante nel lavoro che faccio è poter dire che tu, che mi ascolti con le cuffiette mentre nel mondo attorno succede il disastro, non sei da solo. Non siamo da soli, siamo uniti. Se ho trovato la mia rotta? No (sorride, ndr), cioè nel senso io sono tranquillo sul fatto che non sono una persona equilibrata e non troverò mai un equilibrio. È questa la mia tranquillità, un punto saldo.
Il brano fa da colonna portante al tuo primo album, insieme alle altre tracce che ritratto disegna dell’artista ma anche del ragazzo che sei oggi?
Guarda, devo dire che tutte le tracce disegnano me stesso e sotto determinati punti di vista, con parti più colorate e parti più scure. Mostro, il brano di Sanremo, è un po’ un manifesto di tutto questo album con tutte le sue canzoni. E infatti sta anche all’inizio del disco perché rappresenta un po’ tutto. Poi, comunque, ogni traccia è un mondo a parte. Ma in generale, questo è un disco che parla di solitudine, di quello che ho pensato in quest’anno, con tutti i suoi lati negativi e i suoi aspetti positivi.
“Principalmente, in ‘Mostro’ – prosegue gIANMARIA – parlo di me stesso, della mia solitudine, dei miei rapporti”.
Vicenza sta regalando molte penne e molte voci alla musica italiana: quanto devi alla tua città dal punto di vista artistico e quanto, invece, ti ci sei sentito stretto?
Io mi sono trasferito a Milano perché qui c’è tutta l’industria, se no sarei probabilmente rimasto, che so, a Roma o in un posto col sole! Però, devo dire che sono contentissimo di venire da Vicenza, in generale dalla provincia italiana . Forse, venire da una metropoli non mi avrebbe aiutato più di tanto perché comunque l’Italia è provincia e io parlo ai provinciali. Ricordo che quando sono arrivato a Milano non mi trovavo molto con i milanesi, ma loro erano affascinati da me proprio per il fatto che io venissi dalla provincia. Vicenza mi ha cresciuto e poi è stato giusto staccarsi, perché non dà molte possibilità dal punto di vista musicale.
Tornando su Sanremo, nella serata dei duetti sei sul palco con Manuel Agnelli che portò fortuna ai Måneskin nella serata cover. Che gIANMARIA ascolteremo?
Io sono mega fan del rock degli Afterhours e del rock italiano in generale. Così, quando abbiamo saputo di essere tra i Big e ci hanno detto di preparare la cover, abbiamo provato a chiamare Manuel. Ci è venuto in mente subito lui, senza grandi aspettative tanto che già pensavamo ad altri possibili artisti… per fortuna ci ha detto di sì. Sono stato io a chiedergli di fare un brano degli After e, tra le idee, abbiamo deciso assieme Quello che non c’è. Ne abbiamo fatto una prima versione ed è andata subito bene, ma se sarebbero potute fare altre cinquanta da quanto il brano è ricco di significati.
Del cast, c’è qualche artista che ascolti o che più di altri ti incuriosisce ascoltare, magari conoscere?
Beh allora, ci sono Colapesce Dimartino che mi piacciono tantissimo, li seguo da prima anche dell’altro festival. Poi c’è Madame, siamo amici ma al di là di questo per me lei è incredibile sul piano musicale. Ma anche Elodie, che mi fa impazzire musicalmente, e Levante mi piace tantissimo.
Cosa ti auguri per Sanremo? E cosa succederà dopo Sanremo?
Intanto, dopo Sanremo ci sarà un tour e usciranno altri singoli. Insomma, continuerà la mia carriera da musicista e da cantante sperando che duri il più possibile. L’augurio per questo festival? Di divertirmi assolutamente restando a fuoco sulla musica.
Questo il calendario del ‘Mostro Tour 2023’:
- Lunedì 15 maggio – Bologna, Estragon
- Giovedì 18 maggio – Milano, Fabrique
- Domenica 21 maggio – Venaria (TO), Teatro della Concordia
- Lunedì 22 maggio – Padova, Hall
- Giovedì 25 maggio – Roma, Largo Venue
Foto di Enrico Luoni da Ufficio Stampa MN