Sanremo 2018 è stato un successo non soltanto in termini di ascolti, ma anche economici. La premessa è che Rai Pubblicità, la concessionaria della tv pubblica, aveva venduto l’edizione del Festival targata Claudio Baglioni con listino prezzi e stime di ascolti uguali al 2017, quando la kermesse, condotta da Carlo Conti, aveva raggiunto una media del 50,6% di share per 10,85 milioni di telespettatori medi. Le aspettative sono state superate. Infatti gli spettatori medi sono leggermente cresciuti, raggiungendo quota 10,92 milioni, mentre lo share si è impennato arrivando alla media del 52,27%, facendo registrare, così, una crescita di quasi 1,7 punti percentuali.

Di tutto ciò ne hanno giovato le tasche della Rai. Infatti, stando ai numeri pubblicati dal quotidiano Italia Oggi, i costi di Sanremo 2018 sono stati pari a 16,6 milioni di euro, compresi i 5 milioni annui che la Rai deve versare al Comune della città ligure per la convenzione triennale rinnovata a fine 2017, e compresi i compensi ai conduttori. Secondo indiscrezioni (i numeri ufficiali non verranno mai comunicati) Claudio Baglioni avrebbe intascato 600 mila euro, Michelle Hunziker ne avrebbe guadagnati 400 mila, Pierfrancesco Favino si sarebbe ‘accontentato’ di 300 mila.

Sempre secondo Italia Oggi, i ricavi del Festival vinto da Ermal Meta e Fabrizio Moro, ammontano a circa 23 milioni di euro netti (26 miliardi lordi) quasi tutti derivanti dalla raccolta pubblicitaria. Gli spot sono stati venduti anche a 251 mila euro ciascuno (la cifra per la serata finale è salita fino a 260).

In definitiva, dunque, il saldo positivo è di circa 6,5 milioni di euro di utili. Insomma, meglio di così non poteva andare. Le (flebili) polemiche della vigilia sono ormai un lontano ricordo. Ora dalle parti di Viale Mazzini tocca pensare a come rendere Sanremo 2019 redditizio come Sanremo 2018. Non sarà semplice, ma lo si diceva anche quest’anno con riferimento all’edizione 2017 guidata dalla fortissima coppia formata da Carlo Conti e Maria De Filippi.